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Recensione : Stratovarius – Eternal

Gli Stratovarius del 2015 sono tutti qua: un gruppo che ha sicuramente il merito di non mollare la presa, rinnovato e cosciente di aver scritto pagine importanti nella storia del power metal europeo.

Gioite, fieri estimatori del power metal epico e neoclassico, la band che più di tutti ha portato al genere miriade di fans, specialmente negli anni novanta, è tornata a ruggire come ai bei tempi, quando Episode e Visions erano considerati monumenti metallici, armi da usare contro l’invasione nu metal/alternative partita dagli Stati Uniti e infrantasi contro il muro di soldati a difesa della fede sulle coste europee.

Ormai considerata in tutto e per tutto la band di Timo Kotipelto, in questi anni di vacche magre per il genere (commercialmente parlando) gli Stratovarius hanno alternato buoni dischi a cadute di tono evidenti, d’altronde l’uscita di Tolkki, mastermind del gruppo negli anni di maggior successo, avrebbe steso chiunque.
Non il vocalist finlandese che, preso in mano il timone, ha condotto la band tra alti e bassi fino all’anno di grazia 2015 e a questo nuovo lavoro, che resuscita in parte lo spirito dei classici lavori, da Episode a Infinite, per il sottoscritto il cuore pulsante della discografia del gruppo scandinavo.
Tornano alla grande quelle cavalcate power con il clavicembalo a nobilitare sfuriate metalliche da applausi, verve epica che straborda dai brani, cori magniloquenti ed un vocalist che rimane uno dei migliori interpreti del genere e che, invecchiando, appare meno freddo e più passionale e caldo, completandosi e giungendo alla definitiva maturazione.
Jens Johansson, altro superstite degli anni d’oro, ci mette molto del suo per far risaltare la nuova raccolta di brani a firma Stratovarius, mentre i tre musicisti alle prese con sezione ritmica e chitarra, fanno il loro mestiere con buona padronanza di mezzi (fare dei confronti con Tolkki e Jorg Michael mi sembra inopportuno).
Eternal vive così di un songwriting tornato a far risplendere quello che la band sa fare meglio; power metal songs epiche, veloci e arrembanti, impreziosite da una sezione ritmica martellante, assoli che tornano a spunti neoclassici alla Tolkki/Malmsteen e strutturate su meraviglie tastieristiche che rendono il tutto ipermelodico e classicheggiante.
Il trittico My Eternal Dream, Shine In The Dark, Rise Above It, fa tornare indietro nel tempo, risultando per l’album una partenza a razzo, ed uno dei momenti più esaltanti dell’intero lavoro, bissato dalla conclusiva suite The Lost Saga, sunto di quello che sono oggi gli Stratovarius di Kotipelto.
Nel mezzo una serie di brani dall’elevato appeal, ora più introspettivi e cadenzati, ora letteralmente tempestati da accelerazioni e cavalcate sinfoniche dall’alta gradazione metallica.
Gli Stratovarius del 2015 sono tutti qua: un gruppo che ha sicuramente il merito di non mollare la presa, rinnovato e cosciente di aver scritto pagine importanti nella storia del power metal europeo.
Gli anni d’oro sono ormai un ricordo, non solo per loro ma per il genere, ma se siete amanti di queste sonorità, sappiate che la band è tornata a far risplendere al meglio la propria musica, da avere!

TRACKLIST
1. My Eternal Dream
2. Shine in the Dark
3. Rise Above It
4. Lost Without a Trace
5. Feeding the Fire
6. In My Line of Work
7. Man in the Mirror
8. Few Are Those
9. Fire in Your Eyes
10. The Lost Saga

LINE-UP
Timo Kotipelto – vocals
Matias Kupiainen – Guitars
Jens Johansson – Keyboards
Lauri Porra – Bass
Rolf Pilve – Drums

http://www.facebook.com/stratovarius

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