“The healer” su Thrill Jockey Records è il quinto disco sulla lunga distanza per i Sumac, gruppo di punta del rumorismo e della totale libertà musicale. Il gruppo formato da Nick Yacyshyn, Brian Cook e Aaron Turner torna a disegnare ardite parabole nei consumati cieli della musica moderna.
I Sumac sono composti da membri ed ex membri di grandi gruppi come i Botch, gli Isis e Russian Circles e già questo potrebbe essere molto indicativo di cosa faccia questo gruppo ma ascoltando la loro musica si va oltre, in una dimensione parallela dove gli Isis incontrano il free jazz, e il noise si dilata assieme al post metal. “The healer”, registrato e mixato da Scott Evans, è un continuo accumulo e rilascio, energia che si contrae e si espande, esplosioni per nuove nascite e cascate di super nova per morti eoniche. I Suamc non fanno musica ma qualcosa che deriva da essa, ritmo primordiale e contemporaneamente avanti di decenni, magma che si solleva e ci porta con lui, per un ‘esperienza sonora totalmente diversa, altra e altera.
Quattro tracce per settantasei minuti di potenza, vortici sonori, distorsioni, degenerazione e rigenerazione subitanea o dilatata, un continuum senza fine di suoni, schianti, ruggiti e sussurri. Noise, drone, post metal, sludge, free jazz e altro, concorrono a costruire questo percorso sonoro unico e meraviglioso dove si muore per poi rinascere migliori, continuando a disperdersi per ricomporsi sotto altre forme.
I Sumac sono un’associazione a delinquere in campo musicale, una luce che ti attrae e poi ti butta nelle tenebre per farti capire la sua importanza.
Ogni pezzo di questo disco è studiato, curato, levigato e potenziato, ogni secondo ha senso, ogni giro, ogni rivoluzione, ogni salto nel vuoto è finalizzato a qualcosa, possiede un senso.
“The healer” è un capolavoro in ogni suo passaggio, attraverso la purezza della distorsione e della totale distruzione della forma canzone si arriva ad un satori rumoristico che non ha ritorno, e che verrà apprezzato non da tutti ma da chi ama il bubbone del rumore che ti scoppia in faccia.
I precedenti lavori erano già tutti in area di eccellenza, ma questo disco è qualcosa che ti rimane nelle viscere, alfiere del caos musicale che rimette in ordine molti sentimenti del nostro animo.
Una delle più particolari e meravigliose esperienze sonore che possiate compiere in questi tempi aridi.