Tornano i pistoiesi SUS, acronimo di Succede Una Sega, ormai affermata speranza della musica indipendente italiana.
Il titolo dell’album è un omaggio al diario di viaggio dell’antropologo Claude Levi Strauss, e lo stesso album è un viaggio.
I SUS fanno un rock minimale molto sporco e contaminato, si cibano della confusione e della spersitudine che viviamo in questi tempi.
Il disco è stato registrato in due fasi nel 2013, a febbraio nel museo degli antichi mestieri “Casa di Zela”, in un’area naturale protetta nel pistoiese e, a marzo, nello studio del gruppo.
Alla produzione vi è la capace mano di Fabio “Magister” Magistrali, nume tutelare di molti gruppi italiani: il risultato è un disco completo e saturo di musica, di immagini e di vie sbilenche.
I SUS stupiscono e descrivono un quotidiano assai difficile da idealizzare e molto alienante, nel quale si muovono molto bene.
Le soluzioni stilistiche sono diverse, nel solco di una ricerca che si avvicina maggiormente agli anni settanta in quanto a libertà e profondità.
Dopo l’esordio “Cavallo di Troia”, assai acclamato dalla critica, e l’ep “Accetta il Mistero”, i pistoiesi toccano la loro punta più alta dando alle stampe un disco molto variegato e a sé stante: le basi si possono ricercare nella migliore musica italiana, ma il succo è tutto dei SUS.
Partendo da un rock multicolore, i SUS riescono ad incanalare un certa irruenza punk in un discorso maggiormente stratificato e di grande effetto; in tutto questo la regia di Magistrali ha un peso importante, e ci consegna un disco che va ascoltato assolutamente e degustato senza fretta.
Tracklist:
1. Accetta il mistero
2. Lunedì feriale
3. Il fascino indiscreto del compasso
4. Il cerchio
5. Tristi Tropici
6. Wake
7. 1984
8. Il Campo Aspirazioni
9. Amo la Gente che Smette
10. 15 Riprese
11. Lungomare Vuoto di Follonica
Line-up:
Alessio Dufour : Voce, Chitarra
Fabio Pocci : Tastiere, Chitarra, Synth
Duccio Stefanelli : Basso, Sassofono
Lorenzo Cammilli : Batteria, Drumpad