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Recensione : T.h.l. – Thirteenth Hell Level

Ottimo debutto per i lombardi T.H.L. autori di un album hard rock classico ma allo stesso tempo originale.

Ottimo debutto per bresciani T.H.L. con questo lavoro omonimo licenziato dalla Sound Management Corporation e di cui i ragazzi della Atomic Stuff curano la promozione.

La band suona hard rock, niente di nuovo direte voi, vero, ma lo fanno con personalità, cercando di differenziarsi dalla miriade di band che si confrontano con il genere, proponendo otto brani più due cover (Born To Be Wild degli Steppenwolf e Honky Tonk Women degli Stones) particolari nelle ritmiche per niente scontate e sopratutto nell’uso della voce, calda, personale, molto più indirizzata verso toni blueseggianti che stradaioli, da parte della bravissima Federica Cressi.
La musica della band non risulta diretta come in molti loro colleghi, a parte le due cover conosciute da tutti (almeno chi legge la sezione hard/metal di iyezine) ed interpretate con piglio dal gruppo: l’hard rock dei T.H.L., infatti, tende ad essere ragionato con la band che non molla mai le briglie ma, con eleganza ed una certa cura per le melodie, sforna un lotto di canzoni coinvolgenti.
Con la doppia chitarra a rubarsi il palcoscenico tra riff e solos e l’ottima sezione ritmica protagonista di un gran lavoro (Master Domino), si distingue come detto per il gran talento la vocalist, sul pezzo sia quando la musica della band si fa grintosa, sia sui brani più intimisti dove, a mio parere, offre il meglio con un’interpretazione passionale.
Molto bella Longway To Redemption, semiballad in crescendo dove la band piazza ottimi solos da metà brano in poi, e riuscita appare anche War, la più “gunner” del lotto, resa originale dall’apporto al microfono della Cressi.
Sociopatic, brano conclusivo di questo lavoro, vede la band partire in quarta con un riff leggermente più moderno, per poi rallentare ancora i ritmi e lasciare alla vocalist la gloria con una performance spettacolare, che la rende l’autentica mattatrice di Thirteenth Hell Level.
Siamo di fronte ad un ottimo lavoro dunque, a mio parere molto originale e con margini di miglioramento per la band molto alti: se siete amanti dei suoni hard rock e cercate qualcosa di diverso, pur mantenendo un impronta classica, quello dei T.H.L. è l’album che fa per voi, alla prossima.

Tracklist:
1. Master Domino
2. Born To Be Wild
3. Really Cruel
4. Honky Tonk Woman
5. Erythroxylum
6. Longway To Redemption
7. War
8. Somewhere
9. Forget
10. Sociopathic

Line-up:
Simone “Duff” – basso
Fiore “Flow” – chitarra
Fede “Vox” – voce
Luca “Clava” – batteria

T.H.L. – Facebook

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