La metrica nel rap è pura logica di gioco, e T-Krack sa bene come sparare i propri colpi
Tano Aliotta aka T-Krack ci propone questo suo terzo lavoro forte e chiaro, a mio avviso ben studiato sia dal punto di vista delle basi che ovviamente della metrica; una ritmica che ricorda molto, a livello di velocità, quella di Mac Miller ed il sobborgo di Pittsburgh, i testi in inglese e già per questo, tanta roba.
La traccia che apre l’album, Howitgoes, è una ballata lenta quasi dal suono RnB, dove le sonorità ci riportano in un brutto sogno in cui la consapevolezza d’esserci finiti dentro ce lo fa raccontare in maniera obiettiva, per poi passare totalmente ad un’altra realtà con The Dark Room e The Triple Threat: qui le basi posizionano l’ascoltatore in un sogno di stampo californiano, tipico del rap e dell’hip hop.
In questo album di sette tracce c’è anche spazio per le basi e le metriche prepotenti, ed a volte anche psicotiche, che troviamo in Krackseason e Psycho, brani che ci portano verso quello che secondo me è la parte migliore di tutto l’album, ovvero la coppia conclusiva Underwater e Forbidden Dreams, dove si riconoscono, oltre al talento del ragazzo siracusano, la velocità e la struttura che è necessario possedere per fare questo tipo di musica e la forza di una metrica a velocità spintissima.
Un lavoro che non stanca mai, da fare uscire dalle casse a sonorità molto alte, sognando Pittsburgh, sognando Siracusa.
Tracklist:
1. Howitgoes
2. The dark room
3. The triple threat
4. Psycho
5. Krackseason
6. Underwater
7. Forbiddendreams
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