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Recensione : Temple Of Baal – Verses Of Fire

Tornano sulla lunga distanza questi metallari francesi, dritti all'inferno.

Fondati nell’ormai lontano 1998 da Amduscias come one-man band, i Temple Of Baal nel corso del tempo hanno accolto altri musicisti. Dopo 15 anni, tre dischi e svariati split con band di tutto il mondo, eccoli qui con la nuova malefica opera.
Nel suono dei Temple Of Baal c’è stata sicuramente un’evoluzione molto forte, da un primitivo black-thrash, ad un più articolato e complesso death metal tendente sempre al black.
Questo quarto album dovrebbe essere quello della definitiva consacrazione per questo gruppo, che si conferma molto al di sopra della media.
Le canzoni sono ben strutturate e la produzione di Andrew Guillotin (se io fossi francese vorrei chiamarmi Guillotin) rende benissimo ciò che il gruppo voleva. In poco meno di un’ora si esplorano diverse regioni del metal, sempre rimanendo su di un piano old-school.
Verses Of Fire è un disco molto particolare e pieno di sorprese, metal estremo al suo meglio. Sicuramente possiamo sentirci dentro molto degli anni novanta, a mio personale avviso uno dei migliori momenti del metal.

Tracklist:
1 To Asteri 418
2 Bloodangel
3 Arcana silentium
4 The 10th Aethyr
5 Gates of death
6 Gnosis of fire
7 Golden wings of Azazel
8 Lords of the raging seas
9 Serpens luminis
10 Walls of fire

Line up:
Arkadamon – Bass, Backing Vocals
Amduscias – Vocals, Guitars
Skvum – Drums

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