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Recensione : The Backdoor Society – Omonimo

In fatto di garage mi spiace dirlo ma non ce la mena nessuno

The Backdoor Society

Gli italiani, oltre alla pizza ed ai vestiti, hanno sempre fatto egregiamente altre due cose vale dire i dischi di hardcore e di garage.

Tale tradizione a quanto pare non vuole accennare a vedere una fine visto che mai come in questo momento ricevo album davvero molto belli di entrambi i suindicati generi. Non fa eccezione questo esordio dei piacentini Backdoor Society, dodici pezzi ispirati e variegati per una buona mezz’oretta di intenso godimento uditivo.

La scaletta si apre con due brani scoppiettanti di veloce rock’n’roll alla Fleshtones The Magic’s Gone e Story No.2 a cui fa seguito Lost una canzone in cui la fanno da padroni evocatività ed enfasi ma dosate talmente bene da far apparire il tutto assolutamente calibrato e perfettamente funzionante.

Sul lato b invece spiccano la garagistica fino al midollo Go On Home, la ballata stonesiana Please Don’t Worry, il rock’n’roll orecchiabile e quasi poppeggiante alla guisa dei migliori Kinks di Try To Understand fino a What’s On Your Mind un pezzo che sa tanto di garage revival eighties style alla Fuzztones.

I nostri poi sixties lo sembrano – anzi lo sono – in tutto e per tutto già dall’aspetto che mostrano sulla copertina per altro molto bella nella sua spartana semplicità.

Appone il sigillo di garanzia e qualità Area Pirata che si mostra ancora una volta incapace di sbagliare un colpo; ascoltare, diffondere e supportare, ASSOLUTAMENTE!

 

Track List
1) The Magic’s Gone,
2) Story No.2,
3) Pitch Me Out,
4) Lost,
5) You Wish Me Back,
6) You,
7) Go On Home,
8) Please Don’t Worry,
9) Try To Understand,
10) Oh Girl,
11) What’s On Your Mind,
12) Better Than Me

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