Un sophomore all’insegna degli errori e delle occasioni sprecate, che pregiudica gravemente il giudizio sul duo inglese.
È la seconda tappa nella carriera del duo elettronico inglese The Big Pink, dopo il brillante debutto “A Brief History Of Love” del 2009 (consacrato dall’eccezionale singolo “Dominos”). “Future This” si pone in continuità con l’esordio, riproponendone l’impostazione ma variandone, non in meglio, gli stilemi principali.
Si perde, prima di tutto, quella patina rock presente in buona parte delle tracce dell’esordio, in nome di un’elettronica più pura e marcata, che spazia da atmosfere solari con una leggera nostalgia anni ’90 (“The Palace”, “1313”) ad altre più tradizionalmente electro e segnate da un certo sperimentalismo (“Give It Up”, “Jump Music”). Malgrado questo il traguardo del divertimento viene raggiunto a stento, per lo più se si lascia scorrere il disco in sottofondo senza prestare troppa attenzione.
Ad un’analisi più attenta saltano fuori le pecche del disco che, di certo non poche e di non poca importanza, pregiudicano totalmente l’ascolto. Sono soprattutto la prolissità delle tracce, presente già nell’esordio, che, con una media generale di quattro minuti abbondanti a traccia, è ottenuta diluendo fino all’esasperazione ogni pezzo, anche dove non necessario, risultando in un sound ciclico e ridondante.
Molte sono poi le occasioni perse: singoli che, a fronte di una partenza promettente, perdono tutta la propria forza in ritornelli fiacchi (la stessa titletrack “Future This”, “Lose Your Mind”) o che ne sono completamente privi (“Rubbernecking”, che risulta comunque piacevole). Il tutto rende l’ascolto conseguentemente noioso e faticoso. I pochi momenti di reale interesse si trovano per lo più agli estremi della scaletta: “Stay Gold” e “Hit The Ground (Superman)”, che potrebbero benissimo essere ‘bonus track’ dell’esordio, richiamandone da vicino i singoli migliori, e “77”, buona chiusura del disco, che rinuncia alla spensieratezza per atmosfere più malinconiche ma ugualmente coinvolgenti.
“Future This” pregiudica gravemente il giudizio sui Big Pink che avevano esordito con un disco più che apprezzabile, lasciando qualche buona speranza sul loro futuro. Tante occasioni sprecate e poca accortezza per un disco che, seppur dal buon potenziale, risulta fitto di pecche e difetti, tanto da pregiudicarne la godibilità finale.
1. Stay Gold
2. Hit The Ground (Superman)
3. Give It Up
4. The Palace
5. 1313
6. Rubbernecking
7. Jump Music
8. Lose Your Mind
9. Future This
10. 77