Può un disco essere proporzionalmente bello quanto è brutta la sua copertina?
Evidentemente sì.
Ne è un esempio lampante questo Run dei milanesi Brightest Room. Un album molto interessante ed intenso permeato da un sottile coltre di malinconia, malinconia che però non induce alla tristezza ma bensì invoglia alla reiterazione dell’ascolto delle sue quattordici intense tracce.
A mio modestissimo parere nessun pezzo presente risulta essere un “riempitivo” anzi risultano tutti baciati da un’ispirazione che poche band posseggono. Ne scelgo tre che mi risultano utili a farvi capire l’eterogeneità dell’insieme.
La prima è Truffaut dove si odono echi dei R.E.M. più spediti vale a dire quando ancora incidevano per la I.R.S., la seconda è Crabs che possiede l’uggia tipicamente british di Lloyd Cole e dei suoi Commotions, la terza – e pezzo di punta dell’intero lotto – è Away con il suo incedere meravigliosamente (power) pop, a mio giudizio una delle canzoni più “perfette” che mi sia capitato di sentire negli ultimi tempi.
La voce molto ispirata del cantante e la maestria del resto della compagine fanno di Run un disco che vi sarà difficile togliere dallo stereo.
Ovviamente se siete persone di buongusto, se non lo siete mi sorge un dubbio: perché leggete le recensioni di Inyoureyes?
Track List
1) Pleasure,
2) Centralia,
3) Truffaut,
4) Box,
5) Crabs,
6) Barbie,
7) Run,
8) Neptune,
9) Blues,
10) Bleach,
11) Squeeze,
12) Somewhere,
13) Away,
14) Rain
Etichetta Label
Drynamil Records