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Recensione : The Glad Husbands Safe Places

THE GLAD HUSBANDS: Ascoltare dischi di questo tipo è un cullare le nostre orecchie con un suono che mancava da troppo tempo.

THE GLAD HUSBANDS

Trio della provincia cuneese che conferma la regola che dalla provincia profonda arrivano le idee migliori. Safe Places è il loro nuovo disco di math con momenti noise e radici post hardcore molto potente, nervoso e sinuoso al punto da non staccarsi tanto facilmente dal cervello dell’ascoltatore.

Il suono del trio prende le mosse dalla tradizione americana del genere, quella corrente di rabbia in musica che volteggia da molto tempo nell’underground e che in questo caso è messa giù al meglio. Il costrutto sonoro del gruppo di Bene Vagienna è composito e a diversi livelli, questi ragazzi generano un groove che gira costantemente intorno a giri di chitarra dinamici e taglienti, con una batteria che viaggia in ogni dove e la voce che taglia in maniera chirurgica il tutto, con il basso che puntella le macerie.
Il risultato è un gran disco che si fa ascoltare e risentire ancora e ancora, non invecchia mai, è sempre capace di generare qualcosa e ha una grande capacità di rigenerazione.

Ci deve essere qualcosa nella provincia cuneese che porta alcuni suoi abitanti a fare un genere di rock hardcore molto nervoso come lo fanno i The Glad Husbands o i Flying Disk di Fossano. Sarà forse la provincia che regala un’ispirazione direttamente proporzionale alla noia o forse un maggiore realismo musicale.

Sia quel che sia Safe Places è un lavoro unico nell’attuale panorama italiano, di ciò si sono accorte molte etichette che hanno coprodotto il lavoro, e tutte queste etichette hanno sempre prodotto ottime cose. Un altro dei pregi di questo lavoro è avere diversi registri musicali all’interno di uno stile di gruppo ben definito.

Ascoltare dischi di questo tipo è un cullare le nostre orecchie con un suono che mancava da troppo tempo.

1. Out Of The Storm
2. Where Do Flies Go When They Die?
3. Spare Parts
4. Things That Made Sense
5. The Jar
6. Midas
7. Cowards In A Row
8. Meant To Prevail
9. Like Animals

Alberto Cornero – guitar and vocals
Stefano Ghigliano – drums
Alberto Calandri – guitar

Etichette:

Atypeek Music / Antena Krzyku /
Entes Anomicos / Longrail Records /
Vollmer Industries / Tadca Records /
Whosbrain Records / Scatti Vorticosi Records

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Una risposta

  1. Avrei voluto recensire questo album,ma considerando che e’ stato edito nel 2019 d io sono arrivato a questa pagina solo di recente,mi fa piacere che l’abbia elogiato qualcun’altro.-
    Osservo solo 2 cose:
    Nei 9 brani,la tecnica usata da questo trio e’ decisamente di livello avanzato. in quanto la batteria e i riff di chitarra riescono a combinarsi in dinamiche di micro precisione(si avverte la sensazione che se dovessero sbagliare,crollerebbe tutto il castello di carte in modo irreparabile)-
    Sono in 3 ma 2 chitarre considerando l’accordatura “baritona”-
    Andrea Puarin

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