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Recensione : The Great Sabatini – Dog Years

Gruppo non convenzionale e geniale, sempre pronto a trovare una soluzione dissonante e rumorosa, andando sempre avanti.

Un rovente magma canadese, che si muove inquieto trovando sempre nuove vie, provocando importanti bradisismi.

Terzo attacco sonoro per i The Great Sabatini, gruppo davvero intenso e coinvolgente, che picchia durissimo dall’inizio alla fine, entusiasmando non poco.
Il territorio è quello del noise, ma si sconfina volentieri nel metal, nell’hardcore meno ortodosso e si banchetta lautamente anche con il grindcore.
Gruppo appunto non convenzionale e geniale, sempre pronto a trovare una soluzione dissonante e rumorosa, andando sempre avanti.
Gli unici che potrebbero essere delusi sarebbero i puristi del noise, ma noise e purismo non vanno molto d’accordo.
La produzione è eccellente e non fa perdere all’ascoltatore nessuno stacco, nessuna evoluzione, e ce ne sono di sorprese. Non so bene il motivo, ma mi viene da paragonarli, nel loro ambito musicale, ai Beastie Boys, perchè fanno divertire e stare bene, semplicemente, ma non è poco.
Se riusciste a recuperare anche i dischi precedenti sareste ancora più contenti.
Noise ‘til Canada.

Tracklist:
1 The Royal We
2 Guest of Honor
3 Nursing Home
4 Perwinkle War Hammer
5 Reach
6 Akela
7 Munera
8 Pitchfork Pete
9 Ditch Diggers Unlimited
10 Life During Wartime

Line – up:
Steve Sabatini
Sean Sabatini
Rob Sabatini
Joey Sabatini

THE GREAT SABATINI – Facebook

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