Ci sono band che si ha la fortuna ed il privilegio di aver seguito fin dagli esordi, per me una di questa sono i Kaams.
Partiti da un suono garage selvaggio ed urticante i nostri sono passati per un secondo album più variegato e successivamente ad un singolo davvero riuscito e – a due anni e mezzo da quest’ultimo – si rifanno vivi con questo nuovo disco.
Chi è solito dare un’occhiata a ciò che scrivo saprà che provo per i Kaams un’ammirazione sperticata, ne ho parlato (benissimo) su queste pagine e non solo, ammirazione che non può che rafforzarsi grazie ai dodici pezzi di questo Kick It. D’altronde chi è dotato di un songwriting scintillante quale quello che la natura ha donato ad Andrea Carminati certo non può e non vuole “accontentarsi” di incidere canzoni sempre simili. Prova ne siano la malinconia kinksiana di Floating in my Fantasy, il suono british alla Small Faces di Dark Days, l’animo yankee dei migliori R.E.M. che incontrano il paisley underground di Cold in my Bones per chiudere con la lunga ma per nulla tediosa Follow the Sun ammantata di un sound psychedelico che ricorda i Dream Syndicate di Steve Wynn.
Il gruppo inoltre ripropone, per chi stoltamente non lo avesse fatto suo ai tempi, il singolo Don’t forget my Name pezzo davvero riuscito e chi si fatica a dimenticare e piazza il colpaccio con My Destiny una canzone che unisce la sensibilità pop della band con il suono roots di un gruppo come i Mojomatics, non per nulla il disco è registrato da Matt Bordin che aggiunge al tutto un pregevole cameo di armonica.
Attenzione i brani crescono ad ogni ascolto e sono ricchi di molteplici sfaccettature che meritano di essere colte, quindi sdraiarsi sul divano far scendere la puntina chiudere gli occhi e…soddisfazione garantita.
Track List
1) Misery,
2) Floating In My Fantasy,
3) Walk Out The Door,
4) Out Of The Blue,
5) Dark Days,
6) Daisy,
7) Don’t Forget My Name,
8)My Destiny,
9)Up All Night,
10) Free,
11) Cold In My Bones,
12) Follow The Sun