Si parte con I Saw Her Face e The Seeds, due brani già presenti in New Moon, due pezzi che già in origine sfoggiavano una forte aura country-rock e che qui vengono riproposti in versione unplugged in bassa fedeltà. Non dispiacciono, certo, ma aggiungono poco o nulla alle versioni originali e qualcosa, in realtà, si perde: I Saw Her Face è sempre un bel pezzo, ma senza le chitarre elettriche e i pericolosi intrecci di riff e feedbacks, i cori e l’accelerazione finale, suona un poco più spenta.
Poco da dire sugli altri tre pezzi: Water Babies ha il fascino di un folk-pop appena abbozzato, una b-side che meriterebbe altro trattamento (ma che forse, con un altro trattamento, suonerebbe troppo come uno scarto di New Moon, e quindi va bene così). Turn Your Color e Patience non sono altro che due piccole jam folk lo-fi, che ci restituiscono l’immagine di una band di amici che sperimenta in libertà davanti al fuoco, senza altro obiettivo se non quello di divertirsi suonando. Ne esce fuori il nulla nella prima, poco di più nella seconda, un pezzo dal feeling gotico che se trattato alla giusta maniera potrebbe dare buoni frutti.
Il fascino di Campfire Songs risiede dunque, in gran parte, nel suo carattere documentale di registrazione folk lo-fi di una indie rock band anomala. Let’s be honest: ne avevamo davvero bisogno?
Tracklist:
1. I Saw Her Face
2. The Seeds
3. Water Babies
4. Turn Your Colour
5. Patience
Line-up:
Nick Chiericozzi – chitarra, voce
Mark Perro – chitarra, voce
Ben Greenberg – basso, voce
Rich Samis – batteria
Kevin Faulkner – lap steel, basso