Qual è il vostro concetto di festa? I Pogues di Fiesta e la Fiesta (il sole sorgerà ancora) di Hemingway sono, in fondo, due facce della stessa medaglia.
A prescindere da ciò, esistono band che potrebbero rendere esplosivo persino un dopo convegno di Comunione e Liberazione, con protagonisti Vespa e Formigoni.
Fra queste si possono annoverare i nostri Midnight Kings, autori di tre album che, con il passare del tempo, sono testimonianza di un’ispirazione e di uno smalto sempre vividi. Ne sono indubbia riprova i sette brani di questa loro ultima fatica che li conferma come gruppo capace di trasformare una festa mesta in una festa sontuosa e sopra le righe.
La scaletta apre con i brani Tyrants of the Twist, un rock’n’roll sostenuto e danzereccio rafforzato da un ottimo uso della voce, cui segue Ten Years of Lovin’, nella quale i cori la fanno da padroni e poi abbiamo C’Mon and Swin, un’ oliatissima macchina che corre veloce su strade deserte e rapide.
Midnight Train è talmente vivace che scuoterebbe dal torpore anche chi ha appena terminato di leggere un libro di Fabio Volo, mentre il pezzo che dà il titolo all’album, Last chance to dance, azzecca una melodia perfetta, che mi ricorda i da me amatissimi Fortune & Maltese; Bummblebee è la canzone del disco che più si avvicina allo psychobilly, e a chiudere il tutto The Midnight Queen strascicata e viziosetta, con un sax suadentissimo.
Venti minuti di suoni allegri e travolgenti, che volano in un attimo chiedendo uno, due, tre, innumerevoli bis. Vogliamo chiamarlo frat rock? Forse, ma sarebbe comunque riduttivo.
Resta il fatto che i Midnight Kings sono ciò che ogni rocker vorrebbe al suo compleanno/matrimonio/funerale.
Non perdetevi questa ultima chance di danzare perché senza poter ballare, non si fa la rivoluzione.