Bene, dopo aver detto le mie cazzate, possiamo passare a parlare della band in questione cioè The Movements, provenienti dalla fredda Svezia ed immersi in un rock psichedelico per niente male.
Il gruppo con quest’ultimo album intitolato Like Elephants I (la seconda parte, si vocifera, dovrebbe uscire nei primi mesi del 2014) decide di virare il sound verso la psichedelia più raffinata, pur mantenendo quell’approccio garage per finire a sfornare un disco intriso del sound dei sixties, soprattutto, a mio dire, facendo riferimento ad una certa scuola del TexAss, ma non solo.
Potete immaginare quindi che il tiro rimane sempre alto e l’attenzione all’ascolto viene continuamente stuzzicata, anche nei passaggi più dilatati e in certi punti, forse grazie alla tastiera, si possono scorgere anche strizzate d’ occhio ad un certo pop dai rimandi ad alcune oscure gemme che, dall’Inghilterra e non solo, ci sono state regalate durante i favolosi anni ’60.
Questa miscela, apparentemente di difficile gestione, riesce ad essere manipolata dalla band e l’ascolto del disco diviene un atto dovuto per gli appassionati e non.
Buon ascolto.
Tracklist:
1. The Death Of John Hall D.Y.
2. Boogin
3. Shady Wind
4. Two Tongues
5. Great Deceiver
6. All The Lost
7. David ́s Song
8. Like Elephants 1
9. Ingenting Kommer Ur Ingenting
10. It Takes A Spark
Line-up:
David Henriksson – Vocals
Gustaf Gimstedt – Keyboards
Christian “Krita” Johansson – Guitar
Daniel “Dolly” Pettersson – Bass
Thomas Widholm – Drums
Una risposta
Ahahahhaahah a distanza di anni, un fan ce l’hai. E pure di gran supporto;)