In questa puntata scopriamo l’etichetta torinese Stanze Fredde Records, e le sue uscite pubblicate fino ad ora. Per presentarsi ecco le parole di chi gestisce l’etichetta che spiegano benissimo lo scopo : “Stanze Fredde è un’etichetta indipendente basata sullo spirito fai da te.
Nata a Torino in un periodo storico in cui viene data troppa attenzione all’apparenza e non ai contenuti, anche in ambito musicale, il nostro obiettivo è quello di far circolare la musica di artisti emergenti o sconosciuti per far avvicinare le persone a una scena che non viene valorizzata come dovrebbe.
Siamo alla ricerca di suoni freddi, oscuri, minimali e sintetici che rispecchino a pieno il mondo interiore che ci caratterizza.
Produciamo CD e merchandising fatto in casa. Tutti i nostri CD sono realizzati utilizzando custodie riciclate e le copertine e gli artwork sono progettati e stampati in casa”.
Ruhr
Progetto di fredda elettronica a nome Ruhr e dal titolo “Live rough trakcs”. Ruhr è il nome artistico di Andrea Cadamuro, fautore di un’elettronica molto fredda, con molti elementi dall’ebm, dalla darkwave e dal quel movimento elettronico che dalla fine anni settanta partì dalla Germania per attecchire ovunque con i suoi suoni freddi, impersonali, portatori di quella che poi diventerà la nostra epoca. Fin dalla copertina Ruhr pone l’accento su di un immaginario dark e sintetico, e con la sua muscia tagliente, affascinante e terribile, ci porta in tanti mondi diversi.
Ascoltando “Live rough trakcs” ci si può ritrovare in molti mondi diversi, dalla Berlino tossica degli anni ottanta,a ai club londinesi fine anni settanta, o negli scenari cyberpunk che sarebbero nati in seguito ma che erano già in nuce nelle arti estreme e oscure di quegli anni.
Il suono è avvolgente, ipnotico, drogato e ossessivo, Ruhr sa benissimo osa serve nella dose, ebm, darkwave, e elettronica martellante. Nel disco troviamo anche elementi di elettronica moderna, amalgamati in maniera intelligente con il resto del contesto musicale e non solo.
Le liriche sono in tedesco e rendono benissimo, grazie anche ad un cantato davvero ossessivo. Un lavoro che è al contempo disturbante ed affascinante, da ballare e da far entrare in vena, notevolissimo.
Chaos International
Debutto per il progetto elettronico del produttore e musicista britannico con base in Polonia, Vincenzo Wieczerzynski.
Il progetto si chiama Chaos International, nome assai eloquente e questo è il suo debutto pubblicato da Stanze Fredde Records. Vincenzo è stato produttore e co-produttore di molti gruppi, per dirne uno i Lebanon Hanover, e ha suonato anche con i Clan Of Xymox e chi li conosce ha già capito come sarà questo disco, freddo e minimale.
Ascoltandolo si prova quel freddo brivido di piacere che avvolge i drogati di elettronica minimale ed oscura, figlia della darkwave e della prima ebm. Rispetto al disco di Ruhr di cui sopra i suoni sono più moderni e maggiormente caldi, tutto è onirico e sognante come in un sogno oppiaceo, un mare caldo e al contempo freddo che può farti godere od ucciderti.
Le costruzioni sonore di Chaos International sono davvero ben strutturate, nulla è lasciato al caso, e Vincenzo possiede uno spiccato gusto per le melodie ben riuscite, e ce ne sono tantissime in questo ep. Il timbro musicale del progetto è sia retro che futuristico e disegna un universo originale e confortevole, anche se non privo di rischi, come tutte le cose belle e dannate.
I sintetizzatori conducono le danze, e sono controllati da un musicista che ama l’elettronica minimale, con belle melodie e grandi testi, quelle canzoni che cominciano a farti muovere dentro e fuori, e non si fermano mai.
Stanze Fredde Vol.1
Terza uscita per Stanze Fredde, una raccolta di diciassette gruppi e solisti che nasce con l’intento di finanziare un festival che si terrà al Paso Occupato di Torino il 23 novembre. Durante la serata suoneranno diversi gruppi, verrà proiettato un documentario sulla scena underground synth in Grecia, e poi dj set, banchetti e autoproduzioni per far scattare la rivoluzione minimale, scopo intimo dell’assalto al cielo di Stanze Fredde Records.
La raccolta raccoglie gruppi provenienti da tutto il mondo, è di qualità altissima, tutte le tracce sono notevoli, minimali, disperate e sintetiche. In questa uscita risiede l’essenza profonda del progetto Stanze Fredde Records, ovvero raccogliere la scena underground synth, electro cold minimal, darkwave e retrosynth. Lo scopo è pienamente riuscito e lo si può ascoltare in questo lavoro, completo vizioso e tenebroso. In diciassette tracce si esplorano moltissime visioni differenti dei suoni sintetici, minimali e freddi, ed è davvero un qualcosa che non si sente spesso, anche perché la scena in questione è frammentata a a volte davvero nascosta, anche per i più appassionati.
Come dimostra questa raccolta là fuori ci sono tanti esempi di suoni minimali e freddi che sono assai notevoli, e ci voleva una realtà autonoma e fortemente do it yourself come la Stanze Fredde Records per porre l’attenzione su di una scena che non è mai morta, anzi è ben viva e chiede solo di essere valorizzata e soprattutto ascoltata come qui.