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Recensione : The Queen Is Dead Volume 23 – Vesta Mr.bison

The Queen Is Dead Volume 23 - Vesta Mr.bison: Gradito ritorno per i viareggini Vesta, con il loro secondo disco Odyssey, fuori in Ot...

Gradito ritorno per i viareggini Vesta, con il loro secondo disco Odyssey, fuori in Ottobre per Argonauta Records. Riprende il viaggio sonoro intrapreso tre anni fa con il debutto e si va oltre, usando toni ribassati, accordature e e composizioni fuori dalla norma. Infatti Odyssey è un’opera fuori dalla normalità, un incantenarsi sonoro di emozioni e di stati d’animo, il tutto suonato molto bene e prodotto in maniera molto professionale.

I Vesta si autodefiniscono dei perfezionisti, e hanno pienamente ragione quando affermano di voler creare qualcosa che vada oltre il primo ed unico ascolto, quello che facciamo spesso du Youtube o su altre piattaforme, dove ormai la musica risiede, o meglio riposa ormai morta. Qui ci sono tante cose, e si può partire da un’altra interessante definizione sempre del gruppo, ovvero che Vesta è un tentativo di tre individui di formare un triangolo perfetto, e vi riescono. Il loro suono nasce da esperienze prog metal, si fonde con il post e con lo stoner più illuminato, e si va a collocare in quella parte di universo sonoro che torva i Tool vicino ai Caspian, in quell’afflato di musica pesante che mira ad essere eterea ed empirea. Odyssey ricalca le orme del più famoso dei viaggi, quell’archetipo chiamato Odisseo, che in realtà è un viaggio alchemico all’interno e all’esterno di noi stessi, e i Vesta ce lo fanno capire molto bene. Come secondo lavoro siamo ben al di sopra della media, è un disco fatto per avere molti ascolti e attrae grazie alle sue composizioni sinuose ed eleganti, che rilasciano dopamina in quantità.

Rimaniamo in Toscana, che oltre ai suoi tantissimi pregi consociuti annovera una scena musicale underground assai notevole, con i Mr.Bison di Cecina in provincia di Livorno, con il loro nuovo disco Seaward, in uscita in ottobre nel mondo per Subsound Records, e negli Usa per Ripple Music. Prima di esporre l’idea e la musica di questo disco giova dire che questo è il lavoro che farà decollare i Mr. Bison, è un disco di alta qualità, molto emozionante, suonato bene e trascinante.

Un’antica leggenda narra che Afrodite, dea dell’amore e della bellezza, lasciate le acque del Tirreno per incontrare il dio dell’amore Eros, provando ad aggiustare la collanda donatole da Paride fatalmente la rompesse e sette perle caddero nel mar Tirreno, diventando le sette isole dell’arcipelago toscano. Il tutto è reso molto bene nella copertina del disco dall’artista Robin Gnista, e in maniera differente dalla musica dei Mr.Bison, un gran bel stoner psichedelico, rumoroso e melodico a lcontempo, che sfocia spesso nel desert rock, sempre piacevole e molto ben suonato, con standard qualitativi molto alti.  I chiari riferimenti sono i grandi maestri di oltreoceano, ma c’è anche tano furore garage e psych europeo che fanno di questo disco uno degli aspiranti al titolo di disco dell’anno in ambito stoner psych.

Bellissima la leggenda e bellissimo anche il disco, stupefacente ed appagante.

Ultima cosa, ma forse la più importante in questi tempi assai difficili per  la musica ed i musicisti : il progetto è stato in parte finanziato da Mibact e Siae nell’ambito di “ Per chi crea”.

 

VESTA :

 BISON :

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