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Recensione : The Queen Is Dead Volume 7

The Queen Is Dead Volume 7: L’Islanda è una piccola nazione, ricca di natura, di storia e di musica. Gli islandesi numericamente sono pochi eppure h...

L’Islanda è una piccola nazione, ricca di natura, di storia e di musica. Gli islandesi numericamente sono pochi eppure hanno tantissimi gruppi e solisti musicali, e una qualità media strabiliante. Non fanno eccezione i Dynfari che con il loro sesto lavoro chiamato Myrkurs er þörf ci portano in territori noti a gruppi come i mitici Tiamat o Alcest. La loro musica raccoglie forza ed ispirazione da vari generi, ad esempio il black metal e il post black metal o anche l’atmospheric black, ma è molto forte anche la presenza di sensibilità gotica e romantica, inoltre spesso l’incedere è doom rivisitato in chiave moderna. Il disco possiede mille facce, innumerevoli angoli nascosti dove la nostra anima potrà abbeverarsi di qualcosa che è pregno di significato e di pathos. Come dichiarato dal gruppo Myrkurs er þörf è un riavvicinamento ai loro inizi, con una volontà di fare qualcosa maggiormente rabbioso e meno patinato. Il risultato è un disco di rara profondità e bellezza, che esce per la Code666, etichetta sempre interessante.

Arriviamo alle coste del Massachusetts per l’ultimo disco degli Elder, uno dei gruppi di moderna psichedelia pesante che ha saputo disegnare una traiettoria musicale incredibile e sempre molto originale, arrivando al capolavoro attuale Omens, che è la summa di tutto ciò che hanno fatto fino ad ora. Ai loro prodromi gli Elder erano maggiormente distorti e pesanti, poi hanno raggiunto una specie di illuminazione andando a fondere psichedelia, pop attraverso una fortissima impronta da jam sessions. Gli Elder amano suonare e viaggiare, come testimoniato dal penultimo disco  The Gold & Silver Sessions, inciso durante una pausa di un loro tour a Berlino. Il gruppo americano con Omens arriva a vette davvero alte, il lavoro è un lungo viaggio con cinque canzoni che riportano all’eta dell’ora della musica psicoattiva. I pezzi sono un flusso che condurrà ognuno a qualcosa di diverso, un disco che è da meditazione e da viaggio, e ci farà guardare dentro e fuori di noi. Il disco esce per Stickman Records e dentro possiamo trovare anche un po’ di Genova con il geniale Fabio Cuomo che suona come solo lui sa fare sintetizzatori e piano. Tutto è concatenato e tutto è uno.

Ultimo disco per questa puntata di The Queen Is Dead, ora siamo in Argentina con i Soldati, il nuovo gruppo di Sergio Ch., fondatore e chitarrista dei mitici Natas, un gruppo fondamentale per lo stoner e la psichedelia pesante. Sergio ha arruolato altri due nella sua ciurma e ha ripreso le chitarre e gli ampli che usava con i Natas per riportarci dove il sole brucia e tutto è distorto. Doom Nacional riparte idealmente dal 2009, da dove si erano fermati i Natas con El Nuevo Orden De La Liberdad, ma non è tutto derivativo, anzi. I Soldati producono un disco meno psichedelico rispetto ai Natas, molto più diretto e combattivo, evidenziando anche con il loro nome che siamo tutti in guerra e dobbiamo combattere. Le canzoni sono quasi tutte di lunga durata e sono costruite molto bene, Doom Nacional ha sempre quel gusto speciale che Sergio riesce a mettere in musica e ci riesce solo lui. Un grandissimo ritorno sull’italiana Argonauta Records, che sta anche ristampando i dischi dei Natas.

 

DYNFARI :

ELDER :

SOLDATI :

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