Ciò che si pensava impossibile è accaduto : la Regina è morta, Elisabetta II è passata dall’altra parte ufficialmente il giorno 8 settembre 2022.
Non la ricordiamo con affetto, basta leggere i libri di storia per capire che persona era, a capo di uno degli imperi più feroci e sanguinari della storia.
The queen is dead.
Ritorniamo alla musica con il death metal tecnico e prog dei francesi Catalyst con il loro notevole secondo disco. Si continua con il grindcore e powerviolence a firma Escuela Grind, con il loro secondo album. Chiudiamo con il francese Nuit D’Encre progetto solista one man band incentrato sul sludge e doom metal, rumoroso e molto interessante.
CATALYST
Secondo disco intitolato “ A different painting for a new world “ in uscita ad ottobre 2022 su Non Serviam Records.
I quattro francesi propongono un death metal tecnico e con influenze prog molto notevoli. Il loro suono è molto potente, si avvale dell’ottima produzione di HK Krauss che ha già prodotto altri gruppi francesi e non, e ha quel carattere di assalto intelligente, nel senso che non ha lo scopo di annichilire l’ascoltatore, ma di farlo pensare attraverso un suono ben costruito e propositivo.
Troviamo anche le tastiere che fanno un lavoro molto importante, costruendo impalcature sonore importanti e che sorreggono molto bene il tutto. Il punto di partenza è il death metal tecnico nella sua accezione migliore, e c’è tantissimo prog soprattutto nella concezione delle canzoni che non hanno uno sviluppo classico ma vanno sempre in avanti, come si può ascoltare nella seconda traccia “ The last warning “, con degli inserti di chitarra classica molto ben azzeccati.
Inoltre i Catalyst sono un gruppo che ha un concetto dietro, ovvero una storia che narrano nei loro dischi a partire dal primo : i francesi hanno inventato un mondo fondato da nove Lords che ne hanno difeso la bellezza e la purezza, ma arriva poi il Creatore che inquina tutto e allora deve intervenire il Catalyst per ridipingere il mondo in una nuova maniera, dopo la distruzione del Creatore.
La storia narrata ha un forte sapore gnostico e di antico, poiché di storie simili è piena la mitologia mondiale. Come tutto in questo gruppo è originale e molto ben curato. I Catalyst sono addirittura una concept band dato che intervengono loro stessi nella storia e la raccontano dalla loro prospettiva, e il disco ne guadagna in epicità.
Il lavoro è molto innovativo e ha al suo interno una visione di notevole potenza che si esplicita nella loro musica, un death metal tecnico e progressivo di notevole fattura. In questi tempi abbiamo bisogno del e dei Catalyst.
ESCUELA GRIND
Gruppo del New England al secondo disco ” Memory theater ” per MNRK Heavy, prodotto da Kurt Ballou dei Converge, e potrebbe essere già abbastanza per capire che la violenza sonora qui è assai presente e potente. Il gruppo si aggira dalle parti del grindcore e del powerviolence sviluppandoli in maniera assai diversa rispetto alla media degli altri gruppi, a partire dal fatto che le canzoni non sono di trenta secondi ma siamo quasi sempre intorno ai tre minuti, con uno certo sviluppo delle composizioni.
La musica è molto diretta e potente, ed è molto metal per certi passaggi che non sono affatto tipici di un disco grind o powerviolence.
La mano di Ballou si sente nel suono e nel mixaggio, ritagliando un vestito adatto a questo gruppo. “ Memory theater “ si sviluppa molto bene, mantiene alta la sua carica di violenza sonora, con la cantante Katerina Economou che ha uno stile originale e molto personale. Notevoli anche alcuni cambi di ritmo che aggiungono imprevedibilità al loro suono, già molto potente e ben messo. Chi ama alla follia il grindcore e il powerviolence ui troverà molto di ciò che gli piace, ma il tutto è declinato in una maniera differente rispetto a quella a cui siamo abituati.
Ascoltare “ Memory Theater “ è un viaggio in un guerra sonora conosciuta ma dagli aspetti nuovi e stimolanti, in un connubio che funziona molto bene.
Il gruppo suona in maniera differente rispetto a molti altri e questa lettura del grindcore è molto futuristica e foriera di ulteriori sviluppi.
NUIT D’ENCRE
Notevole one man band francese con un progetto di doom, sludge, post rock e oltre. Questo secondo disco “ De l’autre côté ” su Bitume Prods, label molto interessante di cui abbiamo recensito recentemente gli ottimi Ghost:Whale, è il frutto della sterminata immaginazione musicale di Franswa Felt, un musicista che compone e suona tutto il disco da par suo, e che ha dei confini musicali vasti e un ottimo gusto compositivo.
I pezzi sono tutti strumentali, sono composti molto bene, in maniera ricca seppur con strumenti minimali, Franswa riesce a dipingere atmosfere particolari con la sua musica, sempre sul tenebroso ma molto potente ed evocativa. Si capisce molto in fretta che il musicista francese è un onnivoro musicale, con un amore per il metal e il post rock. In questo disco si riesce ad ascoltare il post metal, momenti di post rock, molto metal moderno e anche del doom sia classico che non, financo momenti che andrebbero benissimo in un videogioco.
Una mente musicale sterminata e che riesce a collegare frammenti di musica molto diversa fra loro in concatenazioni musicali e molto godibili da ascoltare. Dalla regione parigina ci arriva un disco che possiede tantissimi momenti stimolanti, in un continuum musicale ricco e variegato, che non stanca mai, confermando che spesso la musica strumentale fatta bene è molto meglio di tante parole.
Talento sicuramente, ma anche tanti ascolti e un grandissimo lavoro di costruzione musicale per un disco entusiasmante e che potrebbe piacere ad un pubblico molto trasversale ed aperto.
Lavoro davvero interessante e che vive di pieni e di vuoti, e anche i vuoti sono ottimi, e inoltre molto fresco ed avvincente.