iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Recensione : THE STOOLS – R U SAVED?

Motor city is burning again. Eh già, perché Detroit, città nota come roccaforte dell’industria automobilistica ammerregana, ma soprattutto culla, alla fine dei Sixties/inizi Seventies, di una delle scene più infuocate nella storia del rock ‘n’ roll, avendo dato i natali a band incendiarie proto-punk come Stooges e MC5 (che vabbè, in realtà erano originari e operativi ad Ann Arbor, ma sempre Michigan è, ora non stiamo a guardà il capello) e anche i Death (non se li caga mai nessuno, ma andrebbrero citati perché ugualmente importanti e pionieristici in una straordinaria parabola di band all black che preferì il rock ‘n’ roll viscerale ai ritmi più morbidi della concittadina Motown, leggendaria etichetta soul/R&B/funk/pop) non vuole smettere di ruggire e dal rombo dei suoi motori ha sfornato anche gli Stools, un trio (composto da Will Lorenz alla chitarra e voce, Krystian Quint al basso e voce e Charles Stahl alla batteria) dedito a un rock ‘n’ roll lercio con venature blues che si richiama a quella tradizione, ma ha assorbito anche la lezione di altri concittadini nati dopo i mostri sacri (e prima dei nostri) e cioé Gories e Negative Approach.

E da questa miscela di punk rock, HC punk, blues e garage rock prende forma il sound della band (che infatti si descrive come un incontro/scontro tra le compilation “Nuggets” e “Killed By Death“) che quest’anno, a inizio giugno, ha pubblicato il suo primo Lp propriamente detto, “R U Saved?“, uscito su Feel It Records, dopo una serie di Ep e singoli incisi su Third Man, Drunken Sailor Records e la teramana Goodbye Boozy, e in soli ventitrè minuti di durata ci spara nelle orecchie dodici canzoni d’impatto e a volumi folli: potenti, grezze, distorte e rumorosissime. A cominciare dalla muscolare opener “Stare scared” che mette subito le cose in chiaro, in quanto a ferocia, e anche le successive “Buick boogie” e “Bum luck” sono suonate con piglio quasi hardcore, con gli strumenti maltrattati senza pietà e vocals al vetriolo. Questi giovani (garage) rockers non sono tipi a cui piace essere prolissi, e infatti bruciano in fretta anche “Cut me off” e la title track, mentre “Conner & hell” è una sorta di stomp malato che sfonda i tre minuti e in cui sembra di ascoltare i Cramps che, col featuring di Link Wray da qualche night club giù all’inferno, si divertono a rifare boogie alla John Lee Hooker e altri bluesmen, e su questa falsariga prosegue “Into the street“, per poi lasciare spazio al minuto e mezzo di “Pickin’ out glass” e i suoi ritmi spastici, al blues/punk scorticato di “Rum runner“, alla furia di mazzate punk come “Evangelista” e “Bad eye Bob” che fanno spiccare un salto dalla sedia, e infine concludere con la rovente e psicotica “Tunnels“, quasi tre minuti tritura-timpani.

Sia sempre benedetto il rock ‘n’ roll che esprime tutta la sua energia nel giro di due minuti, al massimo tre, senza troppe seghe tecniche e mentali. In questi tempi moderni, dove non c’è più spazio per i sogni e purtroppo regnano sovrane disumanizzazione, stupidità contagiosa e banalità del male, e in cui l’idealismo viene liquidato come qualcosa di vecchio e superato dalla “nuova civiltà” consumista e qualunquista (che venera il denaro come unica divinità e “valore” per misurare e mercificare ogni aspetto dell’esistenza terrena) nell’era della post-verità, c’è invece bisogno più che mai di credere ancora in qualcosa, e gli Stools ci regalano un buon esempio, con “R U Saved?per continuare ad amare la nostra musica preferita, non smarrirsi in questo mondo di omologazione globalizzata e avido materialismo, non smettere di amare l’adrenalina pura di una scarica di R’N’R, sudare sotto i palchi e sostenere le nostre scene.

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Mogwai – The bad fire

Mogwai “The bad fire”: il nuovo album celebra 30 anni di musica, tra emozioni e suoni. Scopri le storie dietro i brani del quartetto scozzese.

Hellacopters – Overdriver

Hellacopters tornano con “Overdriver”, un album energico e maturo che celebra 30 anni di rock. Scopri il loro sound evoluto e la nuova direzione!

SLOKS – Viper

Se il 2025, a livello mondiale, è iniziato male e “promette” di essere ancora peggio (in una degna continuazione col 2024, che è stato un

RIMANI IN CONTATTO

CANALE TELEGRAM
GRUPPO WHATSUP