Devo delle scuse a qualcuno,invero a un sacco di gente,ossia a tutte quelle band delle quali Simome mi ha dato il cd e delle quali non ho ancora scritto nulla.
Ma la colpa e’ un po’ anche la sua perche’,se mi passa un disco come questo,la priorita’ passa all’ultimo arrivato perche’,come si sa,al cuor non si comanda.
Eh gia’ perche’ se io mi trovo di fronte a 13 tracce scoppiettanti come quelle che mi hanno fatto ascoltare gli Strike Balls non posso che odere,godere di un intenso ininterrotto orgasmo auricolare.
Swing,jazz,blues il tutto miscelato con una leggerazza e un gusto che dire sopraffini e fargli difetto;da una nazione che ha partorito un genio come Fred Buscaglione e’lecito aspettarsi dei successori di cosi’ alto lignaggio.
33% divertimento, 33% stile, 33% attitudine, il restante 1% aggiungetelo voi dopo aver ascoltato “Gran roulette”,perche’ ,se avete letto queste righe,DOVETE ascoltarlo.
Un pezzo su tutti “Il duca di Kent”,chi non ne conosce uno,ma i restanti 12 (tra i quali una spettacolare cover di “Son of a preacher man”) sono sugli stessi,elevatissimi,standard.
In questi giorni non sto ascoltando altro,un gruppo che dal vivo potrebbe regalarvi una serata indimenticabile,un suono che era attuale 50 anni fa e che lo sara’ fra 50 anni,un disco bellissimo!