iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Recensione : Tiziano Popoli – Selinute

Lavoro notevole, un blues enorme e totale, un viaggio su asfalto, sangue e polvere.

Trasposizione sonora della performance video, musicale e in danza firmata da Tiziano Popoli per la musica e per il resto dal pittore e disegnatore fetish Roberto Baldazzini andata in scena nell’ottobre del 2022 al Teatro La Venere, di Savignano sul Panaro, provincia modenese.

Tiziano Popoli è un compositore e musicista dal grande curriculum e da un’impostazione eretica, uno di quei musicisti che sono molto più di produttori o musicisti, sono degli sciamani e “Selinute” è una delle sue prove migliori. Insieme a Baldazzini che compie un grandissimo lavoro per la parte visiva Popoli ci riporta a suono antichi, quasi un blues ancestrale, dato che il blues è una forma musicale di qualcosa che abbiamo nel nostro dna e che ci portiamo dentro da sempre.

La musica di questo lavoro sa di polvere, sa di vecchie vite che hanno tracciato i loro disegni su muri scrostati, sedie che cigolano e la vita, la vita in genere. Il disco è diviso in “Entrata”, “Prima danza”, Seconda danza” e “Trionfo”, proprio come un’opera musicale, che è la sua vera identità.

Ci sono tantissimi suoni, la musicalità di Popoli è totale, si incontrano suoni e musiche, cose umane e non in una compenetrazione ciclica ed infinita, quasi Popoli riuscisse a compenetrare sia la fisica che la spiritualità della musica e del suono.

Una delle cose che vengono alla mente ascoltando questo lavoro molto particolare è la tragedi greca in senso moderno, la trasposizione di un progetto artistico che raggiunge la sua completezza insieme alla parte visiva, ma può vivere di vita sua.

L’ascolto di “Selinute” è un’esperienza quasi mistica, un crescendo di stimoli, di vita e di sublime nel senso letterale del termine, in un qualcosa al di là del commerciale e che esce anche da un giudizio critico. Opere così sono assolute, nel senso di slegate da qualsiasi cosa e da cogliere nel loro aspetto a nudo, in una cornice particolare.

Lavoro notevole, un blues enorme e totale, un viaggio su asfalto, sangue e polvere.

Tiziano Popoli – Selinute

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

The Queen Is Dead Volume 129 – Reese, Zed & Dalia Nera, Deep Valley Blues.

Come capita sempre più spesso, non per nazionalismo ma perché in Italia nell’underground ci sono ottime cose, in questa puntata ci sono tre gruppi italiani : si parte con i vicentini Reese e il loro post hardcore misto ad emo, seguono i siciliani Zed & Dalia Nera che sono un gradito ritorno, e chiude l’heavy blues maledetto dei calabresi Deep Valley Blues.

RIMANI IN CONTATTO

CANALE TELEGRAM
GRUPPO WHATSUP