Nel 1983 Toni lascia Venezia e si trasferisce sull’Appennino tra Firenze e Forlì, per condurre una vita contadina, continuando quando possibile a suonare con i Pitura. Questi ultimi esploderanno di lì a poco senza Toni, che è impegnato nel suo laboratorio reggae roots sul ruscello, coinvolgendo alcuni musicisti fiorentini come Albedub, DonPiero, Il Generale e Jaka. Nel maggio 2000 inizia la collaborazione live con Jahmento, Jaka e Il Generale. Toni ha un’innata classe reggae, e vive e respira roots reggae, di quello davvero genuino. Questo disco è il momento più alto di una carriera magari vissuta in un’altra maniera rispetto ai suoi ex sodali dei Pitura Freska. Questo cd è un disco di reggae dolce e sensibile, fatto davvero con il cuore. Se proprio si deve enunciarne un difetto si può affermare che le canzoni sono un po’ troppo uguali le une alle altre. Il principale elemento del disco è la freschezza e una vita dedicata al reggae, quello italiano, che ha una sua genesi dai concerti in Italia di Pete Tosh nel 1979 e di Robert Nesta Marley a San Siro nel 1980, e che ha poi sviluppato una proprio approccio alla materia, ben sintetizzato da Moretto.