Emanuele, Irene e il loro figlio Pietro sono i personaggi principali di questo breve romanzo, molto umano e sentimentale. L’esordio alla scrittura di Paolo Barili però non entusiasma, almeno il sottoscritto.
Il racconto di un viaggio, in parte reale e in parte immaginario, alla fine risulta poco convincente, alquanto banale ed effimero.
Nonostante la lettura vada via veloce, il libro non coinvolge mai in modo determinante: piuttosto che una storia, sembra la sommatoria di una serie di descrizioni di personaggi nemmeno troppo riusciti.
Insomma non ci sono emozioni che toccano profondamente, non c’è trasporto. Una bella storia familiare, con un lieto fine: si legge, si va avanti, ma nulla più.
Rimanendo costantemente nella pista di rullaggio senza mai decollare, purtroppo alla fine di questo libro non mi è rimasta la traccia che avevo sperato.