Titolo: Trap
Regia: M. Night Shyamalan
Produzione: Usa/Canada
Anno: 2024
Il vigile del fuoco Cooper accompagna sua figlia dodicenne al concerto della pop star Lady Raven. Sembra un normale evento, ma in realtà si tratta di un’enorme trappola per catturare un serial killer conosciuto come “II Macellaio.
Un film su:
- l’importanza di esserci;
- la doppiezza dell’umanità;
- la finzione della famiglia borghese;
- il ribellarsi alla violenza del patriarcato;
- il coraggio;
- la possibilità di cambiare le cose;
- il valore aggiunto nel “fare rete”.
Da vedere perché questo film ci porta a una riflessione molto interessante sulla “schizofrenia” delle persone – specie di quelle ben nascoste dalla rispettabilità automaticamente attribuita alla classe media – facendoci continuamente oscillare tra la figura di un genitore, un buon padre di famiglia che vorrebbe e dovrebbe preservare sua figlia dal pericolo, e la figura di uno spietato criminale.
È bella la serie di personaggi femminili – il fantasma della madre, l’anziana profiler, la giovane popstar, la moglie – che ben rappresentano i vari modi di combattere una mascolinità tossica, possessiva, manipolatrice, il cui unico piacere è dato dal controllo assoluto sulle donne e sui soggetti deboli.
Dedicato a chi ha capito che il “mostro” può essere nascosto in ognuno di noi.
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