iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Tropical Fuck Storm – Submersive Behaviour

È qui e richiede attenzione, perché i Tropical Fuck Storm hanno dimostrato più volte di saper far bene, di saper maneggiare il rock (alternativo, indie, noise, quello che volete) meglio di tanti altri – ma direi di quasi tutti.

Tropical Fuck Storm - Submersive Behaviour_cover

Tropical Fuck Storm – Submersive Behaviour

Submersive Behaviour non ha senso di esistere, eppure è qui. È qui e richiede attenzione, perché i Tropical Fuck Storm hanno dimostrato più volte di saper far bene, di saper maneggiare il rock (alternativo, indie, noise, quello che volete) meglio di tanti altri – ma direi di quasi tutti. Richiede attenzione perché inizia con una cover di 1983…(A Merman I Should Turn To Be) di Jimi Hendrix ed è come se gridasse Attenzione! Chi altri ha provato a rifarla? Non so. Il dischetto non ha senso di esistere, invece, perché tre dei brani contenuti qui dentro – Moonburn, Aspirin (Slight Return) e la cover di Ann degli Stooges – erano già contenuti nell’EP Moonburn uscito l’anno scorso. Ma cosa fai, hai inciso una cover di 1983 e non ce lo cuci un disco attorno?

Submersive Behaviour
è annunciato come un disco di cover. A parte Hendrix e gli Stooges, gli altri pezzi sarebbero l’opera di, rispettivamente ma non si sa bene in che ordine, Middle Aged in the Middle East in the Middle Ages, Men Men Menstruation e Compliments to the Chef. È una gran trollata, ovvio, ma ripeto: cosa fai, hai inciso una cover di 1983 e non ce lo cuci un disco attorno? Appunto. La quale cover di 1983, peraltro, annunciano i Nostri, sarebbe una vendetta contro gli One Direction che avrebbero fatto una cover in stile karaoke di Angel del buon Jimi in occasione del suo ottantesimo noncompleanno. L’avete ascoltata voi questa roba? Io no, e non ho nessuna intenzione di farlo, ma la cover di 1983 dei Tropical Fuck Storm è molto bella, sono riuscitə ad allungarla e ad alzarne il grado di acidità, cosa decisamente non facile, e quindi pollice in su, ben fatto.

Tre pezzi li conosciamo già, resta fuori The Golden Ratio, che presumibilmente è il pezzo dei Men Men Mestruation (oggi lo è, domani chissà) ed è il terzo in scaletta. Sembra quasi un pezzo dei Tropical Fuck Storm, per quanto è bello, con quel suo incedere da brano indie rock robotico passato per le mani del Capitano Cuore di Manzo. Fa decisamente la sua porca figura dopo Moonburn e, soprattutto, dopo i diciotto minuti di 1983, che comunque già gridavano Attenzione! valendo da soli l’acquisto del dischetto. No? Sì.

PS: Dopo aver finito di scrivere questa… cosa, apprendo la notizia: alla bassista e cantante Fiona Kitschin è stato diagnosticato un cancro al seno e i TFS hanno dovuto annullare le date del tour extraaustraliano per pemetterle di seguire trattamenti e cure, e dunque queste righe diventano automaticamente un grande e sentito augurio di pronta guarigione.

Tracklist:

1. 1983 (A Merman I Should Turn to Be)

2. Moonburn
3. The Golden Ratio
4. Aspirin (Slight Return)
5. Ann

Tropical Fuck Storm

Joyful Noise

Tropical Fuck Storm – Submersive Behaviour

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Emma Tricca - Aspirin Sun_cover

Emma Tricca – Aspirin Sun

Emma Tricca – Aspirin Sun : «Aspirin Sun» è un disco mattutino: di folk psichedelico mattutino, forse un po’ insonne. È folk cinematografico, se mi passate il termine, ideale colonna sonora di un vecchio film

Deerhoof - Miracle-Level_cover

Deerhoof – Miracle-Level

Tolti i testi, di cui la maggior parte di noi non capirà un acca, la musica è quella dei Deerhoof che abbiamo imparato ad amare, appena appena più pop e diretta di quella fuoriuscita dalle prove precedenti, ma sempre piacevolmente unica e bislacca.

Pamplemousse - Think of It_cover

Pamplemousse – Think of It

Think of It è un disco noise rock in bianco e nero, analogico fin dalla coperta, costruito su fondamenta di accordi in minore, riff fuzzosi che si avvolgono e si svolgono in continuazione come quelli di chi sapete voi, accompagnati da un battito preciso e minimale, che dà un solido contributo a sostenere l’architettura e dare groove alla materia.

Goat - Oh Death cover

Goat – Oh Death

Sei anni hanno impiegato i Goat per dar vita a Oh Death, il loro quarto lavoro in studio, che arriva a distanza di due mesi dalla ristampa per audiofili del primo lavoro, apparentemente inarrivabile e di certo fin qui ineguagliato, World Music.