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Recensione : Turi Mangano Orchestra – Gli Angeli Di Wenders

Album di esordio dei Turi Mangano Orchestra: quando il post-rock è "Made in Sicilia"

Turi Mangano Orchestra – Gli Angeli Di Wenders

“Gli angeli di Wenders” è il primo album dei Turi Mangano Orchestra, che segue di qualche anno il primo EP, “Naturale” del 2015.

L’idea della composizione di questo album si ispira in parte dal metodo creativo del famoso regista Wim Wenders, che durante la fase di scrittura del celeberrimo film “Il cielo sopra Berlino”, andava in giro per la città con un taccuino, su cui annotava ogni cosa che lo colpiva. Anche questo album infatti trova la sua prima fase di creazione nell’utilizzo di un registratore portatile con cui man mano venivano registrati assoli di pianoforte o tracce vocali, come se fosse un block notes.

Successivamente il materiale raccolto è stato elaborato e trasformato, con le ovvie aggiunte e lavoro di studio, nelle otto tracce che compongono il disco. Disco che si presenta lungo la strada del post-rock sperimentale: senz’altro una creazione onesta, coraggiosa e piena di idee molto carine ma anche alcuni elementi che non convincono pienamente.

I testi affrontano tematiche non banali (l’Alzheimer, il rapporto tra sogni e realtà, il rapporto tra padre e figlia, la voglia di crescere e cambiare), scritti con un ermetismo che tuttavia a volte arriva all’eccesso, mitigato però dalle sfumature emotive e narrative che Rosa riesce a dare alla sua voce, e questo è uno dei punti davvero notevoli. Ho usato “narrative” perchè le tracce sono a tutti gli effetti a metà tra il canto ed il parlato, talvolta sembra quasi la lettura di un diario delle emozioni e delle sensazioni dei protagonisti nelle canzoni, oppure delle atmosfere in cui si svolgono.

Come dicevo qualche riga prima, la voce della cantante colpisce molto in un primo momento in quanto non è il solito tipo di voce che siamo abituati il più delle volte a sentire in questi ambiti più sperimentali, nei quali vengono spesso scelte voci con estensioni quasi liriche, oppure molto cristalline e acute (alla Portishead per intenderci). Rosa invece ha una voce intensa, piena e carica di un range di sentimenti ed emozioni che riesce a centellinare ottimamente nei vari brani. Forse l’unica criticità è che le tematiche delle canzoni portano a scelte vocali molto simili, che danno talvolta l’idea di ripetersi eccessivamente nella parte vocale.

Per quanto riguarda la parte strumentale siamo nel post rock più puro, e sebbene si tratti del primo album della band, si intuisce comunque già una certa maturità musicale di partenza, dovuta sicuramente sia alla preparazione di Conservatorio dei tre, sia al loro talento e capacità.

Tirando le somme, “Gli Angeli di Wenders” è un primo album che come molti progetti post-rock presenta uno spiccato livello creativo, una maturità musicale importante tenendo conto che si parla di elementi ancora giovani, ed il coraggio di mettere in musica il proprio progetto, e solitamente chi si avventura in questi tipi di creazioni musicali lo fa soprattutto per amore della musica e non per eventuali ricavi, o per diventare il tormentone dell’anno.

ETICHETTA: Turi Mangano Records

TRACKLIST
1- Altrove
2- Neve
3- Mai come adesso
4- Randagi
5- Sospesi
6- Stelle
7- Da qui in poi
8- Le cose che volevi

LINE-UP
Rosa Mangano: Voce/Piano
Ennio Corica: Batteria
Paolo Furnari: Chitarra
Gianluca Saporita: Basso

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