Semplicemente il libro che porta in prosa la narrazione orale dell’underground italiano, dagli anni ottanta ai giorni nostri.
Il buco nero è quella miriade di gruppi, di solisti ma soprattutto di vite che sono immerse nei cunicoli della non commercialità, di discorsi coerenti, di tremende cazzate, di progetti fatti bene e di cose fatte malissimo, di slanci, di scelte di vita, di voglia di far soldi, di spazi occupati, di camerette borghesi … l’underground insomma.
Turi Messineo è di Palermo, ha suonato nei Values Intact, Whale’s Island e Onoda, oltre che collaborare con Salad Days Magazine; negli ultimi due anni ha scritto questo magnifico libro, che è diventato anche un documentario omonimo da lui prodotto e diretto, miniera incredibilmente preziosa di testimonianze dirette, storie e storia dell’underground italiano, scritto molto bene e con un’ottica hardcore punk, anche quando si parla di posse e di rap.
In pratica Turi, oltre che straight edge, musicista e ragazzo di cuore, è partito in lungo ed in largo per lo stivale e non solo per raccogliere le testimonianze di chi c’era, ma anche di chi c’è ora, per testimoniare di un movimento che non ha nulla del movimento, ma che fa parte di tutti noi, ovvero l’underground italiano.
Il titolo è azzeccatissimo, poiché il sottobosco italiano è davvero un buco nero, dove ci sono milioni di vite ed di storie, dove c’è il bene e il male, tutto e il contrario di tutto e cosi dev’essere.
L’autore ci guida per mano in un viaggio attraverso racconti ed interviste, seguendo scene e facendoci rivivere storie dimenticate o che sono poi state fatte rivivere da altri.
Questo libro ha un amore particolare per i posti occupati, per le scene dove non c’è lucro, ma solo voglia di stare insieme e di fare cose: l’opera è stata divisa in fasi come se fosse una giornata, con sguardi, con il risveglio seguito dagli spazi e dal rumore, per poi spezzare il tutto con una bellissima intervista a Dee Mo, una persona che racchiude in sé tutto lo spirito dell’underground, dato che girava in tour con Declino e Negazione, come coi Fugazi, poi anima della Isola Posse All Star e tanto altro ancora.
Dopo l’intervista si prosegue con la parola, ovviamente sulle posse e sul rap militante e non, poi il dietro le quinte con produttori ed etichette, per chiudere con scelte e conclusioni.
Scorrendo le pagine si capisce che underground è portare avanti un discorso soprattutto di libertà di espressione personale, di fare qualcosa che ti faccia esprimere usando mezzi non commerciali o almeno non intesi come tali, portando avanti un discorso politico o meno.
Leggendo le interviste si vede che quasi tutti sono partiti da un disco o da un concerto, comunque da un momento che ha dato inizio ad un’interpretazione personale e non mediata dei possibili mezzi d’espressione.
Ognuno con il suo codice, la sua storia, le sue convinzioni e le sue visioni, che sono tali perché sono personali e non omologate.
Turi ha scritto un libro clamoroso, un documento di enorme importanza, che mette un punto alla storia del nostro underground, soprattutto per il punk hardcore ma anche per il rap, o meglio, le musiche dei posti liberati mediante l’occupazione.
Infatti un centro sociale ha molte similitudini con lo sviluppo della musica underground, poiché nasce per dare voce e spazio ad istanze non realizzabili o lecite nella pratica di massa, facendo attività alternative, offrendo un altro modo per fare le cose.
Bellissima anche la continua analisi sui tempi prima di internet e sui tempi dominati dalla rete, dei quali molti intervistati danno delle opinioni davvero interessanti.
Fantastico leggere dei movimenti e dei gruppi che hanno avuto così grande importanza nelle nostre vite, ricordando quel momento che ha portato alla ricerca di qualcosa d’altro, alla voglia di essere protagonisti della propria vita, di credere oltre le proprie e le altrui contraddizioni, per essere liberi anche solo di ascoltare, o di fare un gruppo, di fare un volantino o di occupare un posto.
Black Hole è un libro di altissimo livello, scritto con una passione totale e con grande lucidità e voglia di esprimere e di mostrare, che è poi il motore dell’underground.
In queste pagine c’è la voglia di scrivere, di suonare, di fare chilometri su chilometri, la gioia di tenere un 7” di valore, l’amicizia e la vita, così come le delusioni e le cose andate male, c’è la voglia di non arrendersi al divano e al gusto imperante, e allora ci si può amare anche solo per i nostri errori.
Questo libro è un grande documento e un gigantesco atto d’amore verso i cunicoli sotterranei senza i quali la nostra vita sarebbe molto peggiore, e noi non saremmo nemmeno qui a scrivere, poiché questa piccola webzine, prima cartacea, è nata con lo stesso spirito, quello di far conoscere a chi è interessato cose che altrimenti rimarrebbero sconosciute.
Nelle strade, nelle piazze, nei palazzi
i bambini, madri a casa, operai
tanti soldi, una casa, un lavoro
tutti pazzi, tutti pazzi, tutti pazzi!
Non e` questa la mia vita,
tutto questo non fa per me
Una guerra, una morte, grande corsa verso la morte
tutti felici, tutti contenti, state morendo
tutti pazzi, tutti pazzi, tutti morti
Negazione – Tutti Pazzi –
491 pagine – 20 Euro