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Recensione : Twin Temple: la grazia dell’eso(ul)terismo

L'omonimo "Twin Temple" è finora il loro unico album in studio, inizialmente autoprodotto in 666 copie e poi ristampato dalla londinese Rise Above Records nel 2019.

Twin Temple: la grazia dell'eso(ul)terismo

“I don’t have sex for procreation, I use the rites for invocation, Non Serviam is my incantation, sex magick (Ave Satanas)”  (Sex Magick)

” Non faccio sesso per la procreazione, uso i riti per l’invocazione, Non Serviam è il mio incantesimo, sex magick (Ave Satanas)”

Leggendo queste righe starete già spulciando fra i dischi della sezione “borchiata” dei vostri scaffali, alla ricerca di quel gruppo metal dal nome sanguinolento composto da truci energumeni tatuati che è giunto il momento di riascoltare ma di cui non vi ricordate il nome. Cercate quanto volete; siete fuori strada.

Il testo arriva dai Twin Temple, un duo moglie-marito (Alexandra e Zachary James, rispettivamente alla voce ed a basso e chitarra) con un’estetica (tranne che sul palco)  tutt’altro che inquietante, come del resto la loro proposta musicale.

Si perché i due affondano le braccia fino ai gomiti negli anni ’50 e ‘60 e le fanno riemergere grondanti di soul e doo-wop, anzi, satanic doo-wop, come il duo californiano definisce il proprio stile. Presi separatamente, generi di riferimento e tematiche trattate non rappresentano certo una novità nel panorama musicale, quello che rende seminali i Twin Temple è l’accostamento delle due cose.

Entrambi sono dediti a magia e divinazione, e fanno parte della corrente satanista non inquadrata in una setta ed i suoi dettami, piuttosto si approcciano a Satana non come un’entità da venerare, ma come concetto, incarnato in libero pensiero, ricerca del sé ed autodeterminazione.

Una libertà di spirito e di visione del sociale che emerge in più occasioni, ad esempio toccando la questione di genere, come in “I Know How To Hex You”: “I just want equal treatment, disrespect use our bodies for sex” / “Voglio solo una parità di trattamento, la mancanza di rispetto usa i nostri corpi per il sesso” e nell’ipnotico blues di I’m Wicked: “I don’t understand patriarchy, in death and sex we lie down equally” / “Non capisco il patriarcato, nella morte e nel sesso ci corichiamo nello stesso modo”, o riferendosi ad una generica quanto reale, dilagante e secolare ipocrisia, come nella ballata soul Lucifer, My Love: “Oh Satan, deliver me from society’s hypocrisy” / “Oh Satana, liberami dall’ipocrisia della società”.

Il jazz sincopato di “In Nox”, sonorità swing e l’apertura garage di “Let’s Hang Together” completano la forbice di generi coperta dalla coppia americana, dove a  tratti il timbro della voce di Alexandra ricorda molto quella di Amy Winehouse, ed i testi riguardanti la sfera esoterica vanno a braccetto con esibizioni live dove i già citati vestiario e scenografia, con altare, calici, teschi, candelabri nonché croci e pentacoli rovesciati, ricordano ritualità sataniste.

L’omonimo “Twin Temple” è finora il loro unico album in studio, inizialmente autoprodotto in 666 copie e poi ristampato dalla londinese Rise Above Records nel 2019, che arrivò dopo 4 singoli (l’altro è del 2022), alcuni dei quali inseriti proprio in questo lavoro, e prima del disco live del 2020.

Twin Temple

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