Tornano gli Ufomammut con il loro primo disco su Neurot Recordings, l’etichetta di Scott Kelly, il leggendario leader dei Neurosis.
Il 9 aprile in Inghilterra, il 13 aprile in Europa e il 17 negli Usa uscirà questo Opus Primum, ovvero le prime cinque tracce di “ Oro “, praticamente un unico movimento suddiviso in dieci canzoni, raccolte nell’ Opus Primum e nell’Opus Alter, che uscirà in settembre. Gli Ufomammut in questo disco ricercano il segreto della pietra filosofale, il processo alchemico che trasforma la materia in oro. Suddetto processo è stato inteso nei secoli come mera trasformazione di un materiale povero nel più nobile dei materiali, invece esso è la sublimazione dell’essere interiore, che dal mondo materiale arriva a toccare le vette della conoscenza più pura, arrivando a capire il cosmo intorno a sé. Codesta sublimazione consta di varie e molteplici trasformazioni, non sempre piacevoli. Gli Ufomammut fanno musica da meditazione, ovvero inducono uno stato di coscienza che possa farci comprendere cose altresì incomprensibili. Si potrebbe definire sludge o stoner, chiamatelo come volete, ma per me da “ Eve “, gli Ufomammut hanno travalicato i confini dei generi, per arrivare a fare musica atmosferica, ovvero un insieme di suoni che non si fermano alla forma canzone. Non ci sono ritornelli, ma nemmeno progressioni, è una successione di sinapsi. Ascoltando il primo episodio, penso che questo doppio disco degli Ufomammut sia i loro disco della carriera, essendo completo, con suoni al limite della perfezione, e pervaso da un senso di immanenza, intriso di atmosfere al limite della salute mentale. Il cammino continua, raccogliete i vostri pochi stracci e lasciatevi tutto alle spalle, che la vera consocenza è ancora lontana.