Mi rendo perfettamente conto di non essere la persona più adatta per poter parlare di un disco degli Uguaglianza.
Per me non si tratta di una semplice band ma di un gruppo di amici, di fratelli minori, di persone che ho conosciuto da ragazzini e che ho visto diventare uomini consapevoli, pieni, come me, di paure, nostalgie, dubbi e inquietudini ma altresì ricche di valori (non vi suoni vuota questa parola), di consapevolezze, di capacità di guardare a questa vita galera con spirito disincanto ma mai arrendevole.
Chi si aspetta da me una semplice recensione, una recensione “tecnica” ha sicuramente sbagliato indirizzo.
Non saprei essere distaccato, né tantomeno obbiettivo, chi vorrà leggermi sappia che queste righe sono un tributo, un atto di stima e d’amore, nulla di più, nulla di meno. Ma in fondo è pur sempre di musica che si dovrebbe parlare e non farlo sarebbe un torto a loro che con il passare degli anni sono cresciuti dando sempre più corpo al loro suono ed un identità ben precisa al loro street punk fatto di grinta e cuore, suonato come dio (volutamente minuscolo) comanda e che li ha portati a diventare ciò che sono ora: una grande band. Ne è prova tangibile questo nuovo ep che ricompensa tutti noi che li seguiamo dagli albori dell’ attesa alla quale ci hanno condannati e alle speranze che in loro abbiamo sempre riposto.
La scaletta è composta da quattro pezzi e si apre con Sogni Persi un brano anthemico che parla di noi, di tutti noi, e lo fa in modo davvero efficace, segue Storie di Ieri la cui malinconia non suona affatto come una resa nel parlare di momenti passati ma che restano indelebilmente nel cuore perché chi non ha passato non avrà un futuro.Chiodi nella Testa è la canzone più ritmata e veloce, la meno mediata e fila come un treno, il tutto si chiude con Un Calcio a una Lattina nella quale i nostri ribadiscono quanto sia impossibile dimenticare il rock’n’roll e non solo quello.
Gli Uguaglianza uniscono ad un sound sempre più coeso testi pregni di significato, semplici ma mai banali perché, per toccare i sentimenti più profondi parlando di storie quotidiane non servono paroloni ma tanta sensibilità e tantissima passione.
Se queste righe vi sono sembrate enfatiche, o peggio retoriche, sappiate che in fondo sono stato onesto nel ribadirlo fin dall’ inizio, se vi occorre un resoconto davvero critico su questo disco dovete rivolgervi altrove; vi chiedo soltanto di ascoltarlo senza l’affetto che io provo per loro, di ascoltarlo come ascoltatori neutri, penso che lo troverete bello e intenso come lo è a tutti gli effetti.
Uguaglianza Nessuno Mai Ricorderà
2 risposte
Bellissimo. Sia il disco che la recensione
ciao, come stai?