Tornano i lombardi Ulvedharr con il secondo lavoro sulla lunga distanza dopo il buon “Swords Of Midgard”, recensito su queste pagine, ed il loro thrash/death old school, dai testi e copertine che richiamano la mitologia vichinga ma che, con il genere viking, nulla hanno a che vedere.
Ragnarök riparte da dove il primo lavoro ci aveva lasciato, dunque un devastante wall of sound senza compromessi dal, tra cavalcate metalliche e riffoni dall’ottimo impatto.
Come per il primo album la sensazione è di essere al cospetto di una band dall’anime live, con i brani che si susseguono uno più massacrante dell’altro: poche concessioni alla melodia (qualche solos qua e là) e tutti per uno nel macinare riff e bombardare con ritmiche martellanti, con il vocione di Ark Nattlig Ulv sempre a maltrattare il microfono con il suo growl guerresco.
Leggermente più immediato del suo predecessore, il nuovo album vive di impatto e si nutre di death/thrash, tra scuola scandinava e teutonica: i quaranta minuti scorrono via facilmente tra accelerazioni e parti cadenzate che creano un muro sonoro notevole, alzato dalla band con questa raccolta di brani che vede nell’accoppiata The Serpent And The Wolf e Valkyrias l’apice compositivo, proprio per questa altalena di ritmi e qualche accenno melodico nel suono delle sei corde.
La band bergamasca continua imperterrita la sua strada anche con il nuovo lavoro e chi ha apprezzato il primo album rimarrà entusiasta di Ragnarök, grazie alla sua immediatezza di fondo che lo rende più fruibile; per chi non conosce il gruppo lombardo ma ama i suoni old school l’ascolto è caldamente consigliato.
Tracklist:
1. The Last Winter
2. Skjaldborg
3. Ragnarock
4. When the Fog Still Burn
5. Bergheim
6. The Serpent and the Wolf
7. Valkyrias
8. Battle for Asgard
Line-up:
Mike – Drums
Ark Nattlig Ulv – Vocals, Guitars (rhythm)
Fhredreyk – Guitars (lead)
Markus Ener – Bass