L’indizio che potesse trattarsi di un bel disco c’era: 4 sole canzoni per una durata dell’album di oltre 50 minuti. Ascoltando poi questa prima uscita degli Under The Sun abbiamo la conferma di un album ben suonato che oscilla tra il post rock e il post metal.
Sono molti i richiami a band più marcati nell’uno o nell’altro genere, che vengono miscelati in modo preciso e con consapevolezza. Infatti gli Under The Sun sono un supergruppo formato da Jay Pinelli (Mudweiser, Renfeild), Florian Celdran (Verdun), Leo Sendra (Weaksaw) e Polo Houet (Icysun, Gru-Gru), tutti attivi nell’area di Montpellier e con esperienze che vanno dal death trash metal, allo stoner passando per lo sludge.
Initium è l’intro strumentale di quasi 9 minuti, caratterizzata da un ritmo cadenzato che lentamente cresce e si arricchisce per poi riempirsi ed esplodere.
Burst In Dawn è più pesante e distorta nei suoni, le chitarre iniziano con atmosfere da lande desolate, ma poi diventano più aggressiva aiutate anche dalla voce di Jay, urlata, sofferente e messa leggermente in secondo piano rispetto al resto degli strumenti, a ricordare i Neurosis di “Through Silver in Blood”.
La perla è senza dubbio Anubis Path: bellissima canzone, suoni puliti, batteria in levare, chitarre melodiche che si alternano a tratti con sonorità più graffianti e voce nervosa. La parte centrale rallenta, diventa apocalittica, ma senza togliere il barlume di speranza dato dagli assoli post rock.
In chiusura Scars Of Life prosegue la visione oscura e di distruzione delle canzoni precedenti.
Il disco risulta nel complesso davvero molto apprezzabile, mai noioso, né troppo ipnotico, né troppo pesante, un mix di ingredienti dosati con maestria a conferma che la scena francese è consolidata, attiva e in crescita. Un ottimo colpo per la Lost Pilgrims Records.
Tracklist:
1. Initium
2. Burst In Dawn
3. Anubis Path
4. Scars Of Life
Line-up:
Jay Pinelli – chitarra, voce
Florian Celdran – basso
Leo Sendra – chitarra
Polo Houet – batteria