Ci sono oggetti che valgono molto di più del loro valore intrinseco. Questo può valere in un sacco di casi e quello di questo ep degli Urban Fight è certamente uno di quelli. Dentro infatti non ci trovate “soltanto” quattro canzoni, ma un vero e proprio spaccato di un’epopea meravigliosa; ci potete sentire il respiro, la rabbia e le speranze di una generazione che forse aveva rinunciato all’assalto al cielo ma che comunque non aveva alcuna intenzione di cedere le armi, e le armi erano gli strumenti e una voglia di urlare che nessuno avrebbe messo a tacere.
Lo so in certi casi l’usare questo tipo di terminologia può apparire ingenuamente retorico o peggio inutilmente tronfio in un’elegia di quanto fossero belli quei tempi, ma se avrete la voglia di sentire cosa esce da questi solchi ed il tempo di leggervi i testi della band (diretti – forse semplici – ma per nulla scontati) capirete che non sto usando inutili revanscismi. Per entrare nello specifico, e parlarvi dunque del vinile in sé stesso, devo dirvi che si tratta della fedele riproduzione del demo che il gruppo aveva registrato su cassetta nell’anno del signore 1982.
I suoni sono ultra lo-fi, un esatto esempio di come allora i mezzi fossero inversamente proporzionali alla creatività di chi li utilizzava ed i pezzi stanno in quello splendido limbo che sta tra il primo punk, l’oi! e il nascente intransigentismo hard-core. E poi date un’occhiata alle foto dei componenti del gruppo! Per fare certe cose bisogna avere le facce giuste e loro certamente le avevano. Ma ha davvero importanza dirvi cosa ci troverete in sto disco? Chi ama il periodo ci troverà l’energia e la furia iconoclasta di un periodo irripetibile, chi lo ha vissuto sa di cosa sto parlando, io ahimé ero ancora troppo giovane.
Portarvi a casa un pezzo di storia è a portata di mano non lasciatevi scappare l’occasione.
P.S.: Le note vergate all’interno da Steno nelle loro semplicità dicono molto di più di quanto possa dire io scrivendo decine di pagine…