“Graveyard duppies” è un disco nato dalla collaborazione di Vacca e il Giovane Feddini, uscito senza promozione, puro disco rap da ascoltare senza i recinti social. Vacca è uno dei veterani della scena hip hop italiana, nato a Cagliari cresciuto a Milano ha sempre avuto una traiettoria musicale molto particolare, ha cominciato nei primi duemila fondendo hip-hop e raggamuffin con uno stile originale che lo ha subito portato all’attenzione della Vibra Records che lo mise sotto contratto.
Sempre un passo avanti ha collaborato con Fabri Fibra e Nesli, diventando poi un nemico del rapper di Senigallia, si è poi trasferito in Giamaica per anni, dove torna ancora ora. Molto prolifico e sempre alla ricerca della migliore commistione fra suono e parola ha sempre scelto il lato g funk della questione e ora vive una nuova fase della sua carriera, ed è una fase molto interessante. Giovane Feddini è invece un rapper veneto, dentro al gioco da anni con un talento speciale che esprime nelle sue barre sempre particolari.
Il disco nasce dall’esigenza di fare hip-hop senza l’hype dei social, senza quelle foto su Instagram con scritto work in progress, o mille aggiornamenti nell’agone sociale, annunci e conti alla rovescia. Come cantano in “Boom” Vacca in questa scena è il T-Rex che guarda ai vecchi valori, e Giovane Feddini è la scelta migliore con cui collaborare perché ha gli stessi valori e la medesima voglia di lavorare. Vacca è un grandissimo lavoratore del suono, sempre in studio con quell’ossessione che hanno i dannati e Giovane Feddini è uguale e in questo disco si percepisce tutto ciò molto bene. Il disco ha un flow molto tranquillo ma al contempo è un suono sentenza, molto in stile rap oscuro, Vacca e il Giovane Feddini si completano perfettamente sopra a basi molto west coast vecchi ostile, ed è un disco hip-hop al cento per cento come non se ne sentivano da davvero tanto tempo.
“Graveyard duppies” è un titolo ispirato al folclore giamaicano, i duppies sono degli spiriti maligni che vengono da dimensioni differenti e possono rendere la vita molto difficile alle persone nel mondo reale, e Vacca e Giovane Feddini hanno proprio questa intenzione, sembra che non ci siano ma se vogliono possono renderti la vita molto difficile, qualcosa con cui fare i conti anche se non li vedi. Il loro lavoro rimette al centro della scena l’hip-hop come cultura e modo di vedere la scena, senza fronzoli solo rime, basi e tanta voglia di lavorare su ogni parola e ogni rullata. Il risultato è ottimo, un disco di puro hip-hop uscito senza promozione e si sta facendo spazio traccia dopo traccia, ascolto dopo ascolto, basato sul passaparola come era una volta, senza nostalgie o seghe elitarie, qui parla la musica, hip-hop che non lascia scampo, un vero e proprio massacro della vanità dei tantissimi rappers attuali che vivono sui social e poi quando li senti è una delusione totale.
Qui c’è la sostanza, quella visione giamaicana hardcore che la produzione musicale deve essere totale, potente, bisogna macinare lavori e farsi conoscere per questo, non per le pose o le storie social.
Un ritorno al futuro dell’hip-hop, molto sincero e senza freni, Vacca è sempre avanti a tutti, anche nel modo di vivere la propria carriera, il Giovane Feddini è molto tecnico e un altro malato di lavoro e di voglia di fare bene. Tecnica, valori, pochi sentimenti e tantissimo hip-hop che dovrebbe essere sempre il protagonista, come in un “Giorno di festa”.