iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Valyria – Collatus

Per gli amanti del death/power melodico un buon esordio per i canadesi Valyria con questo Collatus.

Valyria – Collatus

“I Fuochi di Valyria” è la seconda parte del quinto romanzo facente parte della saga “Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco”, capolavoro letterario di George R.R Martin, conosciuto in Italia per essere l’autore del “Trono di Spade”, serie TV alla ribalta dei palinsesti televisivi negli ultimi mesi.

La band che prende ispirazione per il proprio monicker dal bellissimo romanzo è canadese ed è protagonista di questo lavoro di death metal melodico dai tratti power/epici nonché loro esordio discografico dal titolo Collatus.
Senza far gridare al miracolo, i ragazzi nordamericani picchiano sui propri strumenti di buona lena, ripassando il buono che il melodic ed il power hanno regalato in questi ultimi anni, facendo propria la lezione di band quali: primi In Flames, Amon Amarth, Blind Guardian, Rhapsody e un po’ tutte le maggiori realtà che accomunano i due generi.
Una buona mezz’ora in cui verrete travolti dall’entusiasmo della band nel saper affrontare un genere che è tutto fuorchè facile, ma i Valyria ci mettono del loro nell’apparire, se non originali, sicuramente piacevoli, con buone cavalcate heavy/power nelle quali spiccano le due asce in mano ai bravi Jeremy Puffer e Andrew Traynor e le agguerrite vocals in growl, ereditate dagli Amon Amarth e proposte dall’uomo “Oltre la Barriera”, Cam Dakus, alle prese anche con il basso e che forma insieme al drummer Mitchell Stycalo una potente sezione ritmica.
Dopo la classica Intro atmosferica, Polaris dà il via all’assalto a “Grande Inverno” con bordate di power/death melodico bissata dalla furiosa Karbala.
Gli ultimi tre brani sono quelli dove la band sa anche entusiasmare, con intermezzi pianistici e una vena che diventa più sinfonica dando vita a song riuscite e dal sicuro impatto, con l’apice nella conclusiva Starborn, quasi dieci minuti di atmosfere che si alternano, tra momenti epici e stacchi strumentali di quiete, prima che la tempesta metallica ci travolga ancora una volta.
Buon esordio, che fa ben sperare per un roseo futuro: se siete amanti del death melodico come del power metal, dategli un ascolto.

Tracklist:
1. Praeludium
2. Polaris
3. Karbala
4. Crown Of Creation
5. The Blinded Torch
6. Starborn

Line-up:
Cam Dakus – Vocals,Bass
Jeremy Puffer – Guitars,B.vocals
Andrew Traynor – Guitars,B.vocals
Mitchell Stycalo – Drums

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Kensington – Control

La band capitanata da Casper Starreveld ha creato un album che ha il destino già scritto prima di arrivare all’orecchio dei fans, una raccolta di canzoni pregna di atmosfere melanconicamente melodiche, con più di un riferimento al rock alternativo degli ultimi vent’anni, molto britannico concettualmente, ma assolutamente già sentito sui canali e radio specializzate in musica e cultura indie.

The Pier – The Pier

Per gli amanti del genere un album da ascoltare a più riprese, ed una band da seguire visto l’enorme potenziale artistico.

Somnium Nox – Apocrypha

Con coraggio e personalità i due musicisti australiani incorporano in un’unica opera quella che è stata l’evoluzione del genere dagli ormai lontani primi anni novanta