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Recensione : Van Buren Wheels – Van Buren Wheels

La musica è bella perché un oscuro disco di garage anni novanta mai pubblicato può regalare grandi gioie.

La musica è bella perché un oscuro disco di garage anni novanta mai pubblicato può regalare grandi gioie.

Questa edizione è la prima ed ultima uscita dei Van Buren Wheels, gruppo garage rock di Phoenix smembrato dall’eroina. Negli anni novanta cominciarono la carriera come The Gnomes coverizzando brani delle splendide miscellanee Back From The Graves. Cambiato nome in Van Buren Wheels i nostri incidono una cassetta di quattro pezzi inclusa nel presente disco ed altri due pezzi, qui inclusi, per un totale di sei che compongono il disco.
Van Buren è la via di Phoenix dove al tempo si poteva trovare droga, amore ed attività illegali pagando un certo prezzo, zona che i componenti del gruppo conoscevano bene, in quanto in quattro su cinque facevano uso di eroina. Vince Bocchini, autore dei testi delle canzoni, è stato trovato morto nel 2009 nel suo appartamento per una ferita alla testa. L’eroina ebbe la meglio su questo gruppo che avrebbe potuto fare molto bene, poiché le loro doti non erano indifferenti. I Van Buren Wheels suonavano un’ottima mistura di punk anni sessanta, R & B britannico, dando al loro garage rock una tinta molto vivace ed intensa. Le canzoni sono tutte molto piacevoli e si possono sentire i tratti distintivi del grande gruppo garage, soprattutto nelle tracce registrate dall’ingegnere del suono Jack Miller. I Van Buren Wheels lasciano questo ottimo disco e un po’ di amaro in bocca, perché avrebbero potuto fare grandi cose, ma accontentiamoci di un’opera sola ma ottima.
Un gran disco riportato alla luce dalla Slovenly Recordings.

TRACKLIST
1.C’mon and Be Mine
2.Hang Out With me
3.Moody Judy
4.(She Got) Green Eyes
5.Soon I’ll Be Gone
6.Wicked Lies

SLOVENLY RECORDINGS – Facebook

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