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Recensione : Vanessa Van Basten – Disintegration Ep

Lo spirito di "Disintegration" come non l'avete mai sentito, e come mai più lo sentirete.

La musica può generare meraviglia e vero straniamento, quale sentimento di dispersione delle pesanti molecole del nostro corpo, cadendo in un vortice di felicità e di incorporeità, tra oppiaceo e felicità vera.

I Vanessa Van Basten affidano il loro probabile canto del cigno ad un capolavoro in quattro pezzi.
Quattro canzoni del meraviglioso Disintegration dei Cure diventano un allogeno beatificante dal genio di Morgan Bellini:Morgan è un genio musicale, un folletto dalle mille sonorità che con i Vanessa Van Basten ha scritto pagine indelebili di musica, se non ve ne siete accorti o non l’avete visto sono problemi vostri.
Potete rimediare con questo Ep in vinile, arricchito da una copertina litografica fuori dal comune del Giant’s Lab.
Torniamo alla musica: si apre con Plainbong in origine “Plainsong”; qui viene amplificato il già epico afflato della canzone, arrivando a potenziare ciò che ci voleva dire Robert Smith, che nel periodo della composizione del disco si era dato alle droghe lisergiche, e il suono di Disintegration ne risente molto, l’idea di fondo è uno scivolare sul mondo, un cercare di non farsi male, consapevoli che andrà malissimo.
Doseclown è un qualcosa che difficilmente può essere quantificato e misurato, ed è corretto il solo chiudere gli occhi ed ascoltare, la aumentata magnificenza di una sinfonia inglese.
A seguire Fascination Trip, una delle canzoni a mio avviso meglio riuscite del signor Smith: i Vanessa sottolineano l’aggressività che nella canzone originale era solo in nuce, dando un taglio diverso e maggiormente paranoico alla canzone.
Chiude l’Ep, e forse la carriera dei Vanessa, Retitled, che era anche l’ultima canzone di Disintegration ed anche quella meno citata negli anni a seguire. E si sbagliavano tutti, perche è una canzone paradigmatica in quanto contiene tutta la poetica dei Cure: i Vanessa ne fanno una versione molto vicina all’originale, che ne coglie i punti essenziali.
La meraviglia è tanta ascoltando questo vinile, si pensa che i Vanessa Van Basten hanno moltissimo dei Cure, e che nei Cure c’è il seme dei Vanessa Van Basten. Ciò non deve stupire perché la musica è un fatto ciclico e non progressivo, dove tutto c’era e tutto torna con altre composizioni. Questo è uno dei casi più lampanti, poiché qui non vi è nulla di forzato, ma un omaggio alle proprie radici e un sunto di ciò che sono stati i Vanessa Van Basten una magnifica creatura notturna che si aggira nei nostri stereo e nelle nostre menti, che sta in ogni muro scrostato, in un momento in cui si pensava a qualcosa e poi ti accorgi che non è più possibile pensarci.
Come per i Cure, i Vanessa non ti preparano un percorso con le frecce, ma ti invitano a cercare, a cadere e a fermarti lungo il percorso, facendo il possibile perché la fine tardi il più possibile.
La fine sembra arrivata ma non è mai stata più dolce.
Lo spirito di Disintegration come non l’avete mai sentito, e come mai più lo sentirete.
Magnifico.
In versione limitata, colori splatter, arancio e nero, dieci pollici e 200 copie normali in arancio.

Tracklist:
1. Plainbong
2. Doseclown
3. Fascination Trip
4. Retitled

Line-up:
Morgan Bellini – Chitarra, Voce, Extra
Stefano Parodi – Basso
Roberto Della Rocca – Batteria

VANESSA VAN BASTEN – Facebook

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