E’ passato ormai un quarto di secolo da quando i Varathron pubblicarono il loro primo demo “Procreation of the Unaltered Evil”, passo iniziale di una carriera lunga e piuttosto prolifica, nonostante qualche pausa specie nell’ultimo decennio.
Stefan Necroabyssious, unico supersite in line-up della formazione che lo incise, continua ancora oggi a condurre con mano ferma il proprio vascello, rinvigorito dall’innesto di musicisti più giovani e dalle ottime doti tecniche; il risultato è un album come Untrodden Corridors of Hades che è esattamente ciò che ci si attenderebbe di ascoltare da una band storica (o di culto, chiamatela come volete): un sound devoto agli stilemi del genere ma sufficientemente moderno e soprattutto fresco e bel lontano dalla sterilità compositiva che spesso affligge chi ha una storia discografica proveniente da così lontano …
Terza punta del triangolo magico del black metal ellenico (con Rotting Christ e Necromantia, tutte band nate alla fine degli anni ’80), i Varathron sono sempre stati caratterizzati rispetto ai connazionali da un sound più “nordico”, per quanto connotato ugualmente da quella mediterraneità che è innata nel sound delle migliori band dell’Europa meridionale; l’aspetto che maggiormente colpisce e sorprende (ma fino ad un certo punto) è il fatto di trovarci di fronte ad un prodotto inciso e composto con una cura particolare: produzione eccelsa, con tutti gli strumenti ottimamente bilanciati, a supportare una prestazione vocale di Stefan convincente nella sua tonalità sofferte.
Il disco parte subito con una delle tracce migliori, Kabalistic Invocation of Solomon, che si dipana tra atmosfere rituali e ritmi piuttosto compassati, il terreno sul quale, peraltro, i Varathron paiono muoversi meglio, come dimostrano ancor più nello stupefacente black doom di Arcane Conjuring.
Il gusto melodico che rende memorabile Leprocious Lord è indiscutibile, anche se il meglio deve ancora arrivare sotto forma di un brano epico e oscuro al contempo come Death Chant, vicino per enfasi e solennità ai migliori Primordial; Realm of Obscure è una cavalcata che si sviluppa tra ottimi passaggi chitarristici e sfuriate ritmiche mentre The Bright Trapezium si snoda in maniera piuttosto lineare rispetto ai restanti brani prima di lasciare spazio alla degna conclusione del lavoro costituita da una Delve Into the Past, che regala un finale magnifico e dal costante crescendo emotivo.
A differenza di altri generi, evidentemente chi suona black metal non può permettersi di imbolsirsi con il trascorrere del tempo, pena la totale perdita della credibilità anche per i sui interpreti più blasonati; così, senza stravolgere il sound ma apportandovi qualche opportuno aggiornamento i Varathron, con Untrodden Corridors of Hades , rafforzano il loro status e, ciò che più conta, regalano agli appassionati un’altra perla dall’aura oscura e maligna.
Tracklist:
1. Kabalistic Invocation of Solomon
2. Realm of Obscure
3. Arcane Conjuring
4. Leprocious Lord
5. The Bright Trapezium
6. Death Chant
7. Delve Into the Past
Line-up:
Stefan Necroabyssious – Vocals
Achilleas C. – Guitars
Haris – Drums
Sotiris – Guitars
Stratos Kountouras – Bass