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Recensione : Velocity Girl – UltraCopacetic (Copacetic Remixed and Expanded)

Una ristampa sontuosa per un disco che è uno dei migliori prodotti di un’epoca musicalmente feconda, attiva ed innovativa, sicuramente molto più di quella attuale, ma è un segno dei nostri tempi, e non è solo per la musica, ha vinto la stanchezza, mentre nei novanta si era forse più vivi.

Negli anni novanta del novecento ci sono state tantissime correnti musicale, e si può benissimo dire senza aver timore di essere chiamati nostalgici, che vi erano dischi che suonavano, nuovi carnosi e freschi. Alcune opere avevano un suono riconducibile allo sterminato alveo dell’indie, che veniva declinato nei più disparati sottogeneri e in alcuni casi era magia pura, come questo disco dei Velocity Girl intitolato “UltraCopacetic”, qui ristampato, remixato ed in edizione espansa da parte della Sub Pop Records.

“UltraCopacetic” uscì nel 1993 e fu uno di quei dischi che abbagliava fin dal primo ascolto, intriso di shoegaze soprattutto nel modo di comporre le canzoni, e con un tiro bellissimo brit pop, il tutto molto indie e con una registrazione clamorosa, che raccoglieva tutta la bellezza e la dolcissima malinconia di questo capolavoro. Nel lavoro possiamo trovare anche frammenti di pop, un pò di psichedelia dolce e sognante, e tantissima classe, ogni traccia è una piccola magia in puro stile anni novanta.

L’album di debutto del gruppo nato nel 1989 nell’università del Maryland è qui riproposto dalla Sub Pop Questa edizione aggiornata dell’album presenta,con un nuovo mix approvato dalla band, oltre a un album completo di tracce bonus che raccoglie singoli, outtakes e la Peel Session del 1993t, utta la musica è stata appena masterizzata da Golden Mastering e il pacchetto include ampie note di copertina della band. In questi ultimi anni, percorrendo percorsi di nostalgia discutibili ma che portano entrate indiscusse abbiamo visto ristampe improbabili, senza nerbo se non apertamente inutili di dischi anche notevoli, tentativi di venderci i nostri bei ricordi. Qui è invece tutta un’altra storia, perché il disco viene offerto con un suono mutato, migliorato in un maniera filologica e coerente, per poter apprezzarlo in pieno e in tutto lo suo splendore, che è davvero tanto.

La Sub Pop capì da subito le immense potenzialità di questo gruppo, che aveva un suono fortemente e tipicamente anni novanta nella sua accezione migliore e li fece debuttare con “UltraCopacetic”.

La voce di Sarah Shannon si sposava perfettamente con le chitarre di Archie Moore e Brian Nelson, la batteria di Jim Spellman e il basso di Kelly Riles, producendo un debutto che centrò subito il bersaglio, e che rimarrà la punta più alta della carriera del gruppo, che terminerà nel 1996, per poi riprendere nel 2002.

Una ristampa sontuosa per un disco che è uno dei migliori prodotti di un’epoca musicalmente feconda, attiva ed innovativa, sicuramente molto più di quella attuale, ma è un segno dei nostri tempi, e non è solo per la musica, ha vinto la stanchezza, mentre nei novanta si era forse più vivi. Un’ottima occasione per recuperare e ascoltare in un maniera inedita un gran bel disco.

 

 

Velocity Girl – UltraCopacetic (Copacetic Remixed and Expanded)

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