“Tra le mie coste”, EP solista di Viky Rubini, è un progetto molto interessante che spiazza subito dalle prime note dell’Intro per la sua freschezza creativa, per l’atmosfera nella quale vuole introdurci facendolo tra l’altro molto bene, e per un connubio intenso e non scontato tra l’essere cantautore e la musica elettronica.
Siamo calati subito nel mondo creato da quello che poi è in realtà un piccolo “concept”, seguendo il filo narrativo che parla di una tempesta.
Figurativa o reale che sia, sebbene il musicista abbia ben chiaro il senso che intende, rimane comunque una chiave di lettura a nostra discrezione. Si parla di sentimenti, di emozioni, di sensazioni ed il tutto viene amplificato dallo struggimento perfetto della base musicale. Non abbiamo di fronte un capolavoro immortale di uno dei grandi del Rock o del Progressive, ma un passo in avanti molto interessante di un giovane artista da tenere d’occhio.
Anche “L’ultima spiaggia sarà lo scoglio”, quarta traccia dell’EP, forse la canzone un po’ più melodica e facilmente riconducibile ai trend musicali mainstream attuali, riesce comunque a risultare non del tutto scontata e con quel tocco graffiato ed autentico, che non la rende ovvia,o “qualcosa di già sentito”. Merito in questo caso anche delle capacità di scrittura dello stesso Viky, che riesce a calibrare bene la scelta dei vocaboli e caricarli con la sua voce di una intensità genuina e sentita. Altra cosa molto interessante, è il non avere paura di sperimentare e provare che questo giovane dimostra, e mi riferisco in modo particolare all’ultima traccia che chiude la narrazione.
Come dicevo in apertura, c’è un incontro molto interessante tra il cantautore e la musica elettronica che arricchisce ed aumenta la potenza espressiva del lavoro; ci mostra anche che Viky non è solo bravo a suonare, ma ha anche qualcosa da dire. Non è mai facile raccontare sentimenti e sensazioni tramite il veicolo musicale, eppure “Tra le mie coste” è un concept che ci prova in modo coraggioso e capace, riuscendoci in buon parte.
I limiti ci sono ovviamente, alcune scelte potevano essere fatte in modo diverso e per quanto sia un racconto basato sugli stati d’animo e le emozioni, all’ascolto si sente molto a livello mentale e solo secondariamente a quello emotivo. C’è molto cervello e meno cuore, forse perchè il genere scelto deve essere ancora padroneggiato e “fatto proprio” dall’autore, ma tuttavia questo non lo snatura, anzi, gli dona una certa dose di distacco che magari involontariamente, o magari no, lo rende ancora più credibile come “naufragio emotivo su uno scoglio”.
Quindi forse in un certo senso quello che da una certa ottica può essere visto come una mancanza, dall’altra assume una qualità stilistica di pregio. Magari involontaria, ma comunque presente. “Tra mie coste” quindi è un EP che merita di essere ascoltato e gustato, ponendolo poi in quello che speriamo essere solo uno dei molti tasselli che andranno a comporre il percorso musicale di questo giovane talento.
TRACKLIST
1 – Intro – Elaborare il flutto
2 – Quando la tempesta
3 – Tra le mie coste pt. 1 (la zattera)
4 – L’ultima spiaggia sarà lo scoglio
5 – Outro – Tra le mie coste pt. 2 (girare le vele)
LINE-UP
VIKY – registrazione e produzione
VIKY e Matteo Giusti: Mix e finalizzazione