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Recensione : Virulency – The Anthropodermic Manuscript Of Retribution

Un armageddon di brutal death metal è quest'ultima fatica degli spagnoli Virulency, che spalancano le porte dell'inferno con un selvaggio esempio di death estremo ed, appunto, virulento.

Un armageddon di brutal death metal è quest’ultima fatica degli spagnoli Virulency, che spalancano le porte dell’inferno con un selvaggio esempio di death estremo ed, appunto, virulento.

Il gruppo, per gli amanti dei suoni estremi che ancora non conoscessero la band, si forma nei Paesi Baschi nel 2011, anno in cui licenzia su demo i primi due devastanti brani.
L’anno dopo torna in pista con l’ep Unbearable Martyrdom Landscapes, ancora un demo nel 2013 (Virulent Promo) fino ad arrivare a questo esordio sulla lunga distanza, accompagnato da una bellissima copertina dai tratti horror/gore e da otto brani per un massacro senza pietà.
Il quartetto trasforma lo spartito in una sequela di orrendi e terribili torture ai padiglioni auricolari, con una serie di marce partenze in blast beat, buoni cambi di ritmo ed assoluta padronanza della materia.
Il growl disumano non ammette flessioni, ammantando il sound di una spessa coltre di violenza tout court, una bestia ferita che aggredisce chiunque si avvicini troppo, una famelica fiera, serva del male scatenata da un olocausto sonoro senza soluzione di continuità, alimentato dalle due parti di Myriapod Constructology, Immeasurable Gigantomastic Phenomenology e Mephistophelian Æsthetic Eroticism.
Siamo nel più puro brutal death, le songs si susseguono una più violenta dell’altra, lasciando che le influenze si aggirino come lupi intorno alla preda, prima dell’attacco che porterà allo smembramento e al delirio di sangue e carne.
Buona prova della sezione ritmica, composta dai distruttori, Fabio “Dr. Grinder” Ramirez alle pelli ( ex tra gli altri di Disembowel e Internal Suffering) e DisJorge, basso e chitarra, così come alla sei corde troviamo Asier, anche lui ex Internal Suffering.
La bestia al microfono si chiama J, un licantropo demoniaco e disturbante, che valorizza non poco la carneficina prodotta dal gruppo.
In definitiva un buon dischetto, consigliato ai fans dell’estremo sentire, che fa promuovere i Virulency nel loro primo parto sulla lunga distanza.

TRACKLIST
1. Myriapod Constructology – Part I – The Inception
2. Myriapod Constructology – Part II – Absolute Zenith
3. Immeasurable Gigantomastic Phenomenology
4. Concupiscent Succubus Disturbance
5. …from Putrescible to Perpetual
6. Mephistophelian Æsthetic Eroticism
7. Beyond the Ablated Clitoral Organs
8. Sculptured Didelphic Uterus

LINE-UP
DisJorge – Fretless Bass, Guitars
J – Vocals
Asier Guitars
Fabio “Dr. Grinder” Ramirez Drums

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