Questo libro ovviamente non è una guida per aspirare a vincere il Nobel, ma piuttosto una serie di risposte a chi vuole comprendere come funzioni il mondo della scienza e, più nello specifico, della ricerca.
Avendo però Peter Doehrty vinto questo premio, abbiamo anche la possibilità di conoscere quali sono i meccanismi che regolano la selezione e l’assegnazione del Nobel, quali sono gli effetti che questi riconoscimenti hanno sulla comunità svedese e su quella internazionale.
L’autore ci comunica anche come questo successo ha cambiato la sua vita di studioso, attraverso un processo di crescita e di fama all’interno del mondo accademico.
Il libro è molto interessante quando racconta come sia nato il metodo scientifico e come questo si sia evoluto; quando si interroga di come possa la scienza avvicinarsi al mondo di tutti i giorni, di come possano gli scienziati comunicare con il pubblico e con la politica. E’ sufficiente infatti pensare a quanta disinformazione ci sia su argomenti come OGM, effetto serra e morbo della mucca pazza. Senza tralasciare l’importanza e l’influenza della religione in quello che è stato il percorso scientifico, quanti scienziati finiti al rogo per eresia o costretti a tacere le proprie scoperte.
La carriera scientifica non è nota a tutti, non è così chiaro come funzioni il mondo della ricerca, dai primi passi della laurea alle strutture e ai team di laboratorio: perché sentiamo sempre parlare di fughe di cervelli all’estero? Come vengono distribuiti i fondi alla ricerca?
È tuttavia importante sottolineare che la scienza non si fa per ottenere posizioni importanti, premi o denaro, ma per l’emozione pura della scoperta.
Meno piacevole la lettura dei capitoli relativi alla storia della immunologia, forse troppo specifica e legata ad un percorso di studi particolare, e alla storia dei premi nobel, che risulta noiosa e nozionistica.