Taxi Driver Records centra nuovamente il bersaglio con questo split che vede alternarsi da una parte la geniale artista giapponese, accasatasi da tempo in Norvegia, Viviankrist – nume tutelare del dark ambient e dello harsh noise – e dall’altra La Furnasetta, enigmatico progetto nostrano la cui reale identità resta tutt’oggi celata dietro a sperimentazioni elettroniche sonore e multimediali di impareggiabile qualità.
Il lato A, a cura di Viviankrist, è composto da quattro tracce: Creation of new generation, Dynamism for passion, As human being, Possibility. Quattro operazioni a cuore aperto, in cui la nippo chirurgo impazzita gioca con i brandelli della nostra anima inerme: taglia, divide, scompone per poi ricomporre, ricucire, ricostituire il tutto a propria immagine e somiglianza.
Con perizia e dedizione frantuma uno a uno gli atomi di cui siamo composti, spezzetta e mette in fila i miliardi di pezzetti del nostro io come un perverso gioco lego.
Non ha nessuna pietà di noi, Viviankrist: assatanata, infierisce sui nostri cadaveri psichici, ci gioca, si diverte, sadica e perversa, incurante delle nostre grida di sofferenza affonda il bisturi, sempre più a fondo, inesorabile, sempre più giù, nel nero abisso.
Dal fondo in cui siamo precipitati, ormai privati della nostra identità egotica, eccoci al lato B: nelle cinque creazioni de La Furnasetta (A requiem for Mark Gregory, Born against, Via Broletto, Asbestos Crypt II, Un’onorevole uscita) la musica si fa passaggio: le note, come un Caronte antimaterico, ci trascinano verso un viaggio siderale, un delirio allucinatorio nero e caleidoscopico al tempo stesso, un alternarsi di flash scurissimi e coloratissimi, in cui assistiamo alla nostra definitiva trasfigurazione tra cori di angeli, voci femminee che ci sussurrano la verità, la verità, nient’altro che la verità, cherubini demoniaci dal volto cangiante, metamorfici balbettii di viva e vorticosa realtà.
Una realtà multiforme, quella tratteggiata da La Furnasetta, un pattern volubile, soffice, instabile, quasi non esistente, senza dubbio potente, trascinante, un vortice dal quale non ci si riesce a liberare, e che chissà dove ci porterà, dato che la meta, in questo viaggio, non è data sapere.
Davvero un bell’album, impreziosito dalla magistrale illustrazione di copertina a cura di Diazepam, che conferisce al tutto un senso di sulfurea inquietudine da film horror vintage di serie Z, un morboso senso di brividi gelidi lungo la spina dorsale.
Acquisto obbligato e obbligatorio, già disponibile in preorder presso la pagina bandcamp dell’etichetta (taxidriverstore.bandcamp.com), l’uscita è fissata per il 23 settembre. Segnatevi la data, quindi: l’estate è terminata, ha inizio il freddo autunno dei morti.
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