VOCE E SENSUALITA’ DI UN OSCURO DEMONE GITANO
Intervista a Gitane DeMone
Gitane DeMone, nella prima metà degli anni ’80, è stata una delle figure iconiche della scena dark-rock; soprattutto in virtù della sua militanza nei Christian Death, band californiana con un folto seguito sia negli States che in Europa.
Cantante e tastierista, dotata di un particolare appeal personale e di un’ottima vocalità dalle molte sfumature, ha affiancato il leggendario e compianto Rozz Williams per svariati anni anche dopo le rispettive uscite dal gruppo. Il suo contributo a dischi molto apprezzati – non solo nel giro della gothic culture – come “Catastrophe Ballet” e “Ashes” è stato molto più incisivo di quello che le note di copertina ci hanno raccontato.
La sua carriera, dagli anni ’90 in poi, si è divisa tra progetti solisti e variegate collaborazioni mantenendo intatta una linea di pensiero indipendente e una volontà di sperimentare a tutto campo senza indulgere in facili compromessi. E sconfinando, inevitabilmente, anche nel territorio delle arti figurative, del video, della letteratura.
Oggi vive di nuovo in California ed è soprattutto con il Gitane DeMone Quartet che continua la sua personale avventura creativa.
Legati da reciproca stima artistica, abbiamo fatto una lunga chiacchierata a distanza di oltre 9000 chilometri, toccando vari aspetti e momenti del suo ricco percorso e della sua vita.
Deca – Gitane:.. nella prima metà degli anni ’80 sei stata membro della formazione ufficiale dei Christian Death, una delle band più iconiche e influenti del panorama dark-rock internazionale. Una band che era nata negli Stati Uniti, in California. Fondata da musicisti americani legati alla scena punk e post-punk della West Coast, come Rikk Agnew (Adolescents, D.I.). Ma i Christian Death hanno avuto un grande successo anche in Europa. Il vostro sound aveva varie influenze culturali e il vostro stile – specialmente in album come Catastrophe Ballet e Ashes – era davvero eclettico. In quegli anni molte persone erano convinte che voi foste un gruppo europeo, infatti.
Gitane – Tutto ciò è vero. Dopo la primissima produzione del gruppo, orientata al cosiddetto death-rock e verso atmosfere gotiche e macabre, Rozz aveva voluto indulgere nella cultura surrealista, in quello che definirei un surrealismo romantico. Mi aveva detto che i titoli di Catastrophe Ballet e di ciascuna delle canzoni dell’album prendevano ispirazione da un dipinto surrealista. E ovviamente anche Ashes è una grande e tragica storia d’amore surrealista. Nel 1984 avevamo fatto un tour subito prima di Catastrophe Ballet, suonando sia canzoni da Only Theatre Of Pain che canzoni appena scritte a Los Angeles per le session di Catastrophe Ballet. Forse lo spirito europeo stava nella miscela surreale del nuovo sound dei Christian Death, con nuovi testi, un nuovo look, l’aggiunta delle lingue francese e tedesca sui due dischi.
Gitane DeMone
Deca – Nella formazione dei Christian Death tu suonavi il pianoforte e le tastiere e soprattutto eri la lead vocalist femminile. Passo dopo passo, anno dopo anno, la tua voce cresceva di importanza. In lavori come Atrocities e The Scriptures i momenti più alti ed emozionanti sono le canzoni cantate da te: Tales Of Innocence, per esempio, o la meravigliosa cover hendrixiana 1983… A Merman I Should Turn To Be. Ricordo che i vostri fans si esaltavano ad ascoltarle. Potrebbe essere stata questa parabola ascendente e decretare poi la fine della tua avventura coi Christian Death, per portarti verso nuovi orizzonti? La band stava diventando una dimensione troppo stretta per la tua evoluzione artistica? Mi viene in mente che nel 1989 tu inviasti una newsletter a noi fans annunciando le tue dimissioni e scrivendo “… e sì: c’è una vita dopo la morte!”
Gitane – Ero principalmente un cantante prima di entrare nei Christian Death, almeno questa era stata la mia prima grande passione. Con la band, inoltre, io potevo scrivevo la musica sulle tastiere e Rozz era ben disposto ad avere una tastierista-corista per la nuova formazione. Io ero più che felice di essere la corista di Rozz Williams. E mi sono sentita molto fortunata ad aver potuto cantare Lament nell’album Ashes come voce solista, peraltro. Dopo che Rozz se ne andò dal gruppo, mi fu chiesto se volevo interpretare come solista Tales Of Innocence; e a mia volta suggerii di inserire una versione di Gloomy Sunday poiché era una canzone del periodo della Seconda Guerra Mondiale nonché una famosa canzone sul tema del suicidio. Atrocities è infatti un disco che parla delle atrocità della guerra. Per il progetto The Scriptures avevo invece suggerito 1983 (A Merman I Should Turn To Be) di Jimi Hendrix, anche se non riesco a pensare a una sua pertinenza in merito all’argomento dell’album, cioè la Sacre Scritture, se non per la sua visione di una Terra Apocalittica. È vero che a un certo punto mi ero disillusa sulla direzione musicale che la band stava prendendo, ma c’erano anche dinamiche interpersonali che divennero una spirale ingannevole e discendente. Così me ne sono andata e ho continuato a seguire la musica, in qualunque direzione mi portasse la Musa. Quindi, la mia scelta fu una combinazione di difficoltà e necessità di andare avanti come cantante.
Deca – Parlando di tastiere… Tu sai che sono un pianista e un tastierista e dunque trovo interessante sapere che tipo di organi e sintetizzatori usavi in quegli anni. E’ un argomento che solitamente è stato ignorato! Le tastiere erano una parte importante nel sound dei Christian Death.
Gitane – Il Roland Juno 6 analogico per gli spettacoli dal vivo era il mio preferito in assoluto. In studio usavo l’organo Hammond con un cabinet Leslie in una stanza costruita apposta solo per il Leslie. E quello è il suono caratterizzante di Catastrophe Ballet. Lo adoravo!
Deca – Chi sono le artiste della voce che hanno generato in te la più grande determinazione a diventare una cantante?
Gitane – Le grandi cantanti jazz, come Billie Holiday, Sarah Vaughan, Nina Simone. Artiste per me irraggiungibili a quei livelli. Io non posso dire di essere una cantante jazz. C’è così tanta emozione e consistenza in quelle voci. Amo anche la voce di Maria Callas. E amo il lavoro di Nico, Nina Hagen, Lene Lovich, Lisa Gerrard, Siouxie. Ma non ho mai voluto o potuto cantare seguendo lo stile altrui, ho cercato di avere una mia impronta. In questo momento, ad esempio, sono molto interessata ad imparare bene le scale arabe. Continuo a studiare e sperimentare. Cantare è semplicemente meraviglioso e non c’è fine alla mia passione per la voce.
Deca – La tua carriera solista è stata molto variegata e indipendente. Tu non hai mai seguito qualche tendenza per vendere più dischi. Io so quanto è difficile essere musicisti realmente indipendenti. Il business della musica è cambiato moltissimo in questi ultimi vent’anni. I tuoi attuali progetti continuano ad essere esattamente come tu li vuoi? Sei riuscita a costruirti uno zoccolo duro di nuovi fans?
Gitane – Verso la fine di quest’anno o all’inizio del prossimo verrà pubblicata una collaborazione con uno dei più prolifici artisti ambient/drone tedeschi ovvero “N”; in Europa su etichetta britannica Denovali Records e negli USA su etichetta Sacred Hands. È un’opera sperimentale, completa di libretto. Questo progetto è costato quattro anni di lavoro. Sempre per il prossimo anno è in arrivo un progetto orchestrale con il noto produttore e musicista Paul Roessler, attualmente membro del Gitane DeMone Quartet. L’opera si intitolerà Killing The Chief ed è il mio personale tributo alla vita del mio caro amico Rozz Williams. Il Gitane DeMone Quartet è la mia band ed è ciò che ho più a cuore. Siamo stati in pausa forzata durante i tempi del covid, ma stiamo iniziando a pensare a un nuovo album per il 2022. Sarà una grande soddisfazione pubblicare questi lavori in collaborazione con “N”, con Paul Roessler e col mio quartetto. Quanto al pubblico, non posso dire di avere molti nuovi fan: il lavoro che faccio non è necessariamente allettante per tutti coloro che sono orientati ai generi gotico e dark. Il mio pubblico è ristretto e selezionato. Io vago nell’oscuro universo del suono e credo che lo farò sempre.
Gitane DeMone
Deca – La tua collaborazione con Rozz Williams – indiscussa leggenda nella storia dei Christian Death e nel panorama della dark culture – è stata duplice: fino al 1985 con l’attività nella band, quindi a metà degli anni ’90 nei suoi progetti solisti. La vostra relazione professionale è stata differente in quei due differenti momenti, credo. Rozz come era cambiato durante e dopo i Christian Death?
Gitane – Rozz ed io eravamo molto amici. Avevamo le stesse cose in comune e siamo sempre rimasti due personalità individuali. Abbiamo condiviso delle idee. Non è mai cambiato nulla tra noi, tranne che si arrabbiò molto quando decisi di rimanere nei Christian Death; ma aveva anche capito che avevo dei figli con Valor e che cercavo di mantenere unita la relazione in funzione dei bambini. Quando me ne andai dal gruppo, lui mi scrisse subito e volle che lavorassimo insieme. E’ sempre rimasto creativamente prolifico con tutti i suoi progetti. Era un vero artista. Lo ammiravo molto, allora, e lo amerò per sempre.
Deca – Tu oggi sei sposata con Rikk Agnew, il primissimo chitarrista dei Christian Death che aveva suonato in Only Theatre Of Pain. Questa cosa ha il sapore di un film romantico, invero! Voi due non avete mai suonato insieme nella band, ma entrambi ne siete stati membri. Come vi sentite a parlare delle rispettive vecchie esperienze?
Gitane – Rikk era stato nei Christian Death per circa un anno, agli esordi. Le nostre esperienze sono state completamente diverse. Mi piacciono molto le sue storie, specialmente quelle sulle registrazioni di Only Theatre Of Pain. La mia esperienza non è stata affatto normale. Quando mi ero unita alla band ero incinta di mio figlio Sevan, ero partita per il primo tour europeo dei Christian Death e poi ci fu la registrazione di Catastrophe Ballet all’inizio del 1984. Poartorii a Londra a marzo e dovemmo ritardare il concerto allo Specimen’s Batcave, perché ero andata in travaglio! La mia esperienza nei Christian Death è stata in gran parte quella di essere una giovane madre.
Deca – Tu hai radici italiane se non ricordo male. Qual’è il tuo feeling con l’Italia? I Christian Death produssero il famoso EP The Wind Kissed Picture nel 1985 negli studi Regson a Milano. In quegli stessi studi avevano stampato il vinile del mio primo album, l’anno successivo. In quell’occasione avevo conosciuto il vostro tecnico del suono Kevin. C’è qualcosa che vuoi dire ai tuoi fans italiani?
Gitane – Adoravo quello studio e gli amici che ci siamo fatti a Milano, nel resto d’Italia e soprattutto in Sicilia. Sono stata così felice per quei tempi. Amo l’Italia e devo avere fede che sarò in grado di venire ancora lì a suonare e sperimentare di nuovo la bellezza della gente e del Paese.
Deca – Un’ultima cosa: perché Gitane e perché DeMone? Non ho mai trovato informazioni specifiche e aneddoti sul tuo nome d’arte.
Gitane – Forse perché sono stata posseduta da un demone gitano?… Così mi era stato detto una volta.
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