Dopo aver rilasciato a metà dell’anno il bellissimo album dei Seal Of Solomon (“I The King”), la WormHoleDeath torna a volare sui cieli di Istanbul e, come un predatore alato, cala sui Vortex Of Clutter e se li porta al suo nido, dove ad aspettarli ci siamo noi, famelici divoratori di ottima musica metallica.
La band turca può vantare una già discreta discografia, avendo sfornato dal 2008 fino ad oggi un ep nel 2009, due singoli, il full-lenght “Source Of Sickness” del 2011 e l’ep “The Ghosts Of A New Generation” di due anni fa.
Come tutte le band acquisite dall’etichetta nostrana anche il gruppo turco ha dalla sua una spiccata originalità: il suo death metal moderno e spinto da ondate di thrash devastanti risulta maturo, un micidiale mix di potenza e tecnica al servizio di un songwriting mai scontato, dove le influenze etniche, presenti nel dna delle band di questo meraviglioso paese, nei Vortex Of Clutter sono avvertibili in un contesto elettrico, nel quale le chitarre, protagoniste del lavoro, disegnano solos melodici di rara efficacia (Zafer Tunaboylu e Ali Sak).
Sorprendono i musicisti turchi con il loro metal che non segue una via precisa, ma regala in ogni brano e ad ogni passaggio elementi per fuorviare l’ascoltatore di turno.
Ora più orientati al thrash classico, in un attimo cambiano registro per aggiungere elementi più in linea con le nuove produzioni estreme; ora aggrediscono e massacrano avvicinandosi all’ancor più estremo death metal, con passaggi intricati come gli Obituary del capolavoro “The End Complete”.
L’atmosfera apocalittica che si respira tra i solchi del disco poi fa il resto, la band non si risparmia nell’aggredire con bordate death/thrash che lasciano senza fiato, con la sezione ritmica pari a bocche di fuoco di carri armati impazziti (Furkan Gülenç, basso e Can Yildiz, batteria).
Gökhan Koç fa esplodere le canzoni con il suo terribile growl ed Eclipse Of Reason Beyond Time risulta infine un ottimo album, accontentando non solo una categoria di fan ma, proprio per il suo eclettismo, può attrarre allo stesso modo gli amanti del thrash classico, quelli dei suoni estremi moderni ed anche quelli del death, massacrati da bombe sonore come Waltz Of The Living Death, Eclipse, Dying Star, Death’s Smile e Cannibal Holocaust.
Ottimamente prodotto, il nuovo album della band turca conquista a più riprese, consigliato.
Tracklist:
1.Spectre
2.Rise Of The Ghosts
3.Waltz Of The Living Dead
4.Simple Broken Man
5.Eclipse
6.Dying Star
7.Death’s Smile
8.Have Fun
9.Salvation Solution
10.Cannibal Holocaust
11.Conquerors Of The Sun
Line-up:
Gökhan Koç – Vocals
Zafer Tunaboylu – Guitar, Vocals
Ali Sak – Guitar
Furkan Gülenç – Bass
Can Yildiz – Drums