Bravo davvero questo duo atipico (l’uno russo, l’altro svedese), al secolo Wall Of The Eyeless, che rilascia il proprio secondo minicd composto da quattro brani di death metal sperimentale, molto vicino a maestri del genere come Opeth e Katatonia.
Il disco è stato masterizzato da Jens Bogren ai Fascination Street Studios, luogo da dove sono usciti gli ultimi lavori di band del calibro, tra gli altri, di Katatonia, Opeth, Ihsahn, Swallow The Sun, Amon Amarth, insomma il meglio del death/black scandinavo degli ultimi anni, ed infatti l’album si sente che è un piacere, merito anche di un songwriting ispiratissimo.
Partendo da una base death progressiva, come appunto i grandi Opeth, il duo aggiunge al proprio sound momenti più intimisti, passaggi acustici, sfuriate black, voce pulita, il tutto inquadrato in un contesto di musica sofferta, dalla grande carica emotiva sia nelle parti dove prende il sopravvento l’anima death/black del combo, sia anche dove il sound del gruppo apparentemente si placa e le atmosfere si fanno più rarefatte, ma non per questo meno sofferte.
Cosa non di poco conto, i due musicisti ci sanno fare con gli strumenti, e non potrebbe essere altrimenti, visto la complessità dei brani che trovano il loro apice nella stupenda Flicker, brano che apre il lavoro e ci regala nove minuti di musica che stupisce per la maturità con cui il duo ammaestra partiture così difficili non perdendo mai le redini del songwriting.
Non c’è una nota in più o in meno in questo disco, tutto è dove deve stare e gli assoli stupendamente drammatici, così come i momenti rallentati non risultano mai forzati.
Sembra che stiano lavorando per il full-length e se riusciranno a mantenere le attese che, per forza, si saranno create in chi ha avuto la fortuna di ascoltare questo mini, aspettiamoci grandi cose dai Wall Of The Eyeless.
Tracklist:
1. Flicker
2. The Longest Winter
3. Revulsion Fever
4. Piercing Mist
SL – Electric and acoustic guitars,bass,vocals,harmonica
Simon – Drums