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Recensione : Wasted Pido – Ghost Revenge

La gondola costa, la gondola è solo un bel giro di giostra. Ma a Venezia c’è chi, con furia iconoclasta, le gondole vuole distruggerle tutte. E che lo faccia in compagnia di minacciosi compagni di merende o da solo risulta sempre e comunque credibile ed efficace.

E’questo il caso di Wasted Pido un one man band che per attitudine e voglia di scuotere chi lo ascolta suona sempre con un’eccitazione intrinseca che lascia piacevolmente elettrizzati e spiazzati. Questo suo nuovo album ne è la conferma, dodici pezzi che ti rivoltano come un calzino e che, se ascoltandoli, ti lasciano indifferente presumibilmente sei morto dentro e votato ad una vita piatta e senza emozioni.

Apre il tutto la ipercinetica Trash Inc un pezzo blues come vorrebbe ascoltare Robert Johnson se resuscitasse ora dalla tomba e scoprisse che il suo patto con il diavolo ha fatto successo ed abbia creato dei proseliti.

In Born in the Swamp i ritmi si abbassano ma non vengono certo meno carnalità e feeling, anzi se è possibile aumentano, Barefooting ne sa dei migliori Mojomatics (tanto per restare geograficamente in zona), Pussy Freak Blues scatena quadriglie drogate e impazzite mentre I’m a Mistake è il brano che suonerebbero i Black Flag se si dessero improvvisamente al blues.

Ma il piatto forte del disco è la traccia numero otto Snake Woman dove una splendida armonica ammanta il tutto di meravigliosa magia, segue Ghost of the Record Store un pezzo in odor di psychobilly, diciamo che se Lux Interior avesse avuto in animo di fare un disco da one man band avrebbe composto qualcosa del genere (francamente non riesco ad immaginare complimento più grande), chiude il tutto Rock’n’roll Anarchy degno compendio il lo-fi style che rimanda ai Cheater Slicks ed ai ’68 Comeback.

Belin (francesismo) Wasted Pido per essere da solo scateni un pandemonio come se foste una decina.

Ghost Revenge è un album che ti ruba l’anima, un sorso di whisky bootlegato che può essere sublime quanto letale, è un qualcosa che ti graffia dentro ed è questo che deve fare il blues se vuol essere verosimile nell’anno del signore 2020.

Track List
1) Trash Inc,
2) Born in the Swamp,
3) Barefooting,
4) Pussy Freak Blues,
5) I’m a Mistake,
6) Firepussy,
7) Heavy Sick,
8) Snake Woman,
9) Hey Hey,
10) Ghost of the record Store,
11) Sea Dog,
12) Rock’n’roll Anarchy

Etichetta Label: Burning Sound Records

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