In data quattro dicembre 2014 recensivo, sempre su questa webzine, il primo disco delle Wide Hips 69 Menopause e lo facevo in termini indubbiamente molto positivi.
Alcuni mesi dopo lo stesso album finiva, con pieno merito, nella prestigiosissima playlist da me stilata e nella quale ogni gruppo rock’n’roll del globo sogna di comparire. Da allora è accaduta una cosa semplice quanto fondamentale ho conosciuto di persona le ragazze (e Gabriele) e mi sono letteralmente innamorato di loro ma non in modo platonico ma proprio nel senso fisico psichico e carnale del termine e d’altronde sfido chiunque venga a contatto con quattro splendide persone come loro a non farlo.
Nel frattempo sono passati quasi tre anni nei quali ho avuto la fortuna di vederle dal vivo ed ho bramato perché mi regalassero un altro lotto di canzoni alle quali potessi attaccarmi visceralmente come era accaduto con quelle del disco precedente. Ed eccole finalmente queste canzoni tutte belle scoppiettanti ed ispirate come non avevo alcun dubbio che fossero.
L’inizio è di quelli che si fanno ricordare ed è affidato a Heart In A Jail un brano soul-punk che fa delle Wide Hips le più credibili (le uniche) pretendenti al ruolo di Bellrays italiane e a Serial Wanker un pezzo che già conoscevo e che, fosse soltanto per li titolo e per il cantato da lolita punk-rock di Cristina, mi fa letteralmente impazzire. Partendo dall’inciso che i successivi brani mi piacciono tutti menziono giusto qualche altro titolo per far capire a chi mi legge la grandezza della band iniziando con la cover di (You Gonna Make Me) Want You di Sandi Sheldon che mette un po’ di 77 in un motore northern soul già rodatissimo e proseguendo con Parrot Man il mio pezzo pezzo preferito dove tutto funziona (potenza, melodia, feeling) la I Needed You di questo disco, Over The Moon garage-punk senza se e senza ma che travolge ogni ostacolo per chiudere con Toy Boy che, per essere gustato al meglio, lo si deve ascoltare dal vivo; perché Cri non sono mai stato il tuo toy boy mentre lo canti?
Lo è stato persino Stefano delle Carogne!
Beh immagino che si sia capito quanto io sia assolutamente poco attendibile nel parlare di una band che per me rappresenta qualcosa di più di un semplice gruppo musicale ed allora breve riassunto: grande disco,grande copertina, grande titolo e fanculo a obbiettività, imparzialità e deontologia professionale. Mai come questa volta dare un voto sarà cosa ardua se non impossibile.
TRACKLIST
1) Heart In A Jail,
2) Serial Wanker,
3) Shaggs,
4) Backdoor,
5)Eat My Shit,
6) (You Gonna Make Me) Want You,
7) Parrot Man,
8) Over The Moon,
9) You’re Not Mine,
10) Toy Boy
LINE-UP
Cristina Di Marco – Voce,
Lorena Mariani – Guitar & Voice,
Daniela Di Felice – Bass & Voice,
Gabriele Uccello- Drums