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Recensione : Wind Rose – Shadows Over Lothadruin

Dopo una storia relativamente breve e un solo demo alle spalle, i Wind Rose esordiscono su lunga distanza con un concept album ambizioso quanto ben riuscito.

Dopo una storia relativamente breve e un solo demo alle spalle, i Wind Rose esordiscono su lunga distanza con un concept album ambizioso quanto ben riuscito.

In casi simili, fare il cosiddetto passo più lungo della gamba è un rischio concreto che, però, la band pisana scongiura grazie alla sorprendente capacità di mantenere elevato il livello del songwriting per tutta l’ora abbondante di durata di Shadows Over Lothadruin.
Il sound proposto dai nostri, come i contenuti lirici del concept fanno presagire, possiede connotati fortemente epici e coniuga in maniera mirabile il prog metal di Shadow Gallery e Symphony X con la tradizione del power sinfonico nostrano: il risultato di questo connubio rasenta la perfezione e costituisce un ulteriore conferma di quanto il metal in Italia, sia sul versante estremo che su quello classico, stia vivendo un periodo particolarmente positivo.
Come tutti i lavori di elevato spessore, il meglio si riesce a cogliere dopo diversi ascolti, che si rivelano peraltro poco faticosi nonostante la lunghezza considerevole; non spaventi al riguardo il cospicuo numero delle tracce presenti: i brani veri e propri sono solo nove mentre i restanti sono rappresentati da interludi strumentali o recitati.
Tornando ai contenuti musicali, benché i ragazzi della band non li citino tra le principali influenze, sono riscontrabili diversi momenti prossimi ai migliori Shadow Gallery del compianto Mike Baker, soprattutto in quegli episodi caratterizzati da atmosfere più melodiche e da eleganti intrecci vocali (Endless Prophecy, Son Of A Thousand Nights, Majesty); al contrario, i dichiarati riferimenti ai Symphony X si evidenziano maggiormente in quelle tracce dove i riff si fanno più rocciosi e nelle quali Francesco deve sfoggiare tutte le proprie capacità vocali per assecondare al meglio il tessuto sonoro creato dai suoi compagni (The Fourth Vanguard, Oath To Betray, Lead By Light).
Tutto questo viene arricchito da quel carattere epico che rende personale il suono dei Wind Rose e che, pur essendo una presenza costante nell’intero album, trova la sua esaltazione in un brano trascinante come Siderion.
Close To The End conclude nel migliore dei modi Shadows Over Lothadruin, lasciandoci solo sensazioni positive e regalandoci un nuovo nome sul quale contare per i prossimi anni; una menzione d’obbligo va anche all’ottima produzione curata da Cristiano Bertocchi (Labyrinth, Vision Divine).

Tracklist :
1. Prelude
2. Endless Prophecy
3. (The tournament)
4. Siderion
5. (The grand march)
6. Son of a thousand nights
7. The fourth vanguard
8. (Dark horizon)
9. Majesty
10. (The havoc)
11. Oath to betray
12. Led by light
13. (Sacred fount)
14. Moontear sanctuary
15. (Vererath)
16. Close to the end

Line-up :
Daniele Visconti – Drums, Vocals
Claudio Falconcini – Guitars, Vocals
Federico Meranda – Keyboards
Alessio Consani – Bass
Francesco Fagiolini – Vocals

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